Dalla notte del 24 febbraio, con l’iniziodelle operazioni belliche russe in Ucraina, è cominciata una chiamata alle armi con l’uso di sanzioni economiche contro Mosca adottate dall’Ue. Prima era il Covid, poi – contemporaneamente – la guerra. Dicono gli specialisti che mai come in questo periodo l’ansia sociale ha raggiunto picchi così preoccupanti. L’angoscia attanaglia tanti di noi e chi è meno “attrezzato” sta subendo contraccolpi significativi.
Ci auguriamo che tutto questa guerra presto finisca ma non possiamo dimenticare i tanti, troppi conflitti aperti, in diverse parti del mondo, dallo Yemen alla Siria, al Sud-Sudan, solo per citarne una minima parte. Conflitti dimenticati, li chiamiamo in genere, quelli di cui non si parla più e per i quali pochi si indignano o si preoccupano. Alla nostra coscienza di cittadini italiani ed europei ha dovuto bussare forte la guerra in casa, quella che si è abbattuta sull’Ucraina e ha stravolto l’intero nostro continente e il mondo intero, a dimostrazione di quanto siamo interconnessi e interdipendenti. Dicevamo dell’angoscia che ci assale, che turba le nostre giornate.
Spesso a pagare le conseguenze più dure di questa angoscia nei confronti di un futuro sempre più incerto sono i ragazzi, che hanno il diritto di capire cosa succede intorno a loro. È arrivato il momento di pensare in maniera intelligente ai nostri ragazzi, per suscitare in loro consapevolezza e aiutarli a vivere positivamente anche quando i tempi sono cattivi e si verificano pandemie o guerre, come in Ucraina.
Proprio grazie a questo approccio per affrontare la realtà, l’alunna Michela Egidio della classe prima F della scuola media Benedetto Croce di Napoli, che è stata protagonista di un’iniziativa per l’accoglienza dei rifugiati ucraini. Michela Egidio ha realizzato un disegno che rappresenta un chiaro messaggio di speranza e di pace, due orsetti dipinti con i colori delle bandiere della Russia e dell’Ucraina che si tengono per mano, una luce magica li avvolge nei tanti colori della pace con la scritta che campeggia in basso.
Alla base di tutto ci sono le emozioni che caratterizzano. È fondamentale aiutare i ragazzi a gestire in maniera corretta queste emozioni. Il parlare loro in maniera semplice, chiara, vera e costruttiva è l’azione più intelligente e benefica che possiamo compiere.