La politica non c’entra nulla, ma solo gli interessi di un privato cittadino condannato in via definitiva e espulso dal Senato, parodia di un imprenditore sulla soglia del disfacimento (vedesi Mondadori e Fininvest) che vuole salvare la sua quota in Mediolanum, il “cerchietto magico”. Infatti la cessione del 9,9% di Mediolanum detenuta da Fininvest comincia a prendere forma. E’ stato istituito il trust denominato “Trust 2015″ che ha nominato Sirefid come trustee indipendente. L’operazione è avvenuta dopo la richiesta della Banca d’Italia nel procedimento di iscrizione di Mediolanum nell’Albo dei Gruppi Bancari a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi”, si legge nel post del M5S. “Non più onorevole, non più onorabile. Chi gli affiderebbe i suoi soldi? Il provvedimento, preso da Bankitalia, riguarda oltre il 20% del capitale di Mediolanum, (alla holding della famiglia Berlusconi fa capo circa il 30% della banca). Silvio Berlusconi non ci sta e porta davanti ai giudici la Banca d’Italia oltre alla trattativa per il Quirinale. Gli avvocati Andrea Di Porto, Luigi Medugno e Andrea Saccucci hanno comunicato di aver avviato alla notifica per suo conto “nel suo interesse e a tutela della sua posizione di socio di Fininvest” dell’atto di impugnazione del provvedimento della Banca d’Italia di ottobre sulla partecipazione in Mediolanum tramite Fininvest”, attacca Grillo che poi conclude: “Se Parigi val bene una messa, Mediolanum val bene il Quirinale. Il nome non importa, può essere chiunque, fatti salvi gli interessi. E’ il mercato della vacche. Le Vacchinarie”. (ANSA)