Onorare la memoria di personaggi che nella vita si sono distinti per il loro impegno morale e nel sociale, significa continuare a far vivere attraverso azioni ed emozioni, le loro idee e gli obiettivi per i quali hanno lottato e portato avanti nella loro vita, breve o lunga che sia stata, anteponendoli a ogni cosa e battendosi, con dignità, caparbietà ed etica professionale. E’ nato così, il Premio Giornalistico dedicato al grandissimo giornalista Mimmo Castellano, giunto alla XII edizione, per non dimenticare il suo instancabile lavoro nel divulgare la notizia in modo sincero, dedicandovi intere giornate e lunghe notti, per ricercare sempre la verità, quella pura però, per diffondere un’informazione ben mirata e libera. Mimmo Castellano, è stato un Leader carismatico per tantissimi giornalisti pubblicisti italiani e la sua prematura morte avvenuta nel 2008, non ha mai fermato il suo lavoro anzi, l’ha reso sempre più forte perché vive pubblicamente ogni anno, attraverso il premio a lui dedicato. Nel suo percorso giornalistico, ha sostenuto, difeso e tutelato la categoria dei giornalisti più deboli, quelli che non riuscivano a emergere e/o ricavare, trattamenti di lavoro con retribuzioni adeguate e ha sempre creato armonia e coinvolgimento tra i colleghi, considerandoli prima amici e poi fratelli. Il rapporto di lavoro era basato sulla stima e scambi di esperienze ma sempre nel rispetto delle persone, trattandoli con discrezione e intelligenza facendo nascere rapporti sani che ancor oggi a distanza di tantissimi anni dalla sua scomparsa, sono ricordati con affettuosa nostalgia. Mimmo Castellano, per lunghi anni fu investito anche della carica di Segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa e Vicepresidente dell’Odg Campania. Quest’anno, l’evento organizzato da Assostampa Campania della Valle del Sarno e patrocinata dal Consiglio Nazionale e della Campania dell’Ordine dei giornalisti, dal Movimento Unitario Giornalisti, dal comune di Pagani, dalla provincia di Salerno e dalla Regione Campania, da dove sono giunti rispettivamente i saluti dell’avv. Franco Alfieri Presidente della Provincia di Salerno e del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha trovato ospitalità presso il teatro S. Alfonso M. De Liguori a Pagani, grazie alla disponibilità del sindaco di Pagani, Raffaele Maria De Prisco. In occasione del 60° anno dall’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti, questa edizione è stata caratterizzata dall’approfondimento sul tema: ” Il valore della stampa locale, attraverso l’etica e la deontologia del giornalismo, in un mondo rivoluzionato dalla comunicazione-informazione. Due universi in contrasto. Il presidente dell’Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli; il presidente del Movimento Unitario dei Giornalisti, Mimmo Falco e il consigliere dell’ordine dei giornalisti, Alessandro Sansone; hanno fatto il punto sull’argomento menzionando anche l’ingiustificata assenza in sala, del presidente nazionale dell’ordine Giornalisti. Il Premio “Mimmo Castellano”, da anni rappresenta il momento di unione dei giornalisti, un luogo, dove si possono sottolineare alcuni aspetti fondamentali della categoria non solo regionale, ma anche nazionale e l’assenza quest’anno del presidente nazionale, ha lasciato perplessi e delusi i presenti, poiché non era mai accaduto negli anni passati che i presidenti in carica avessero mai declinato l’invito. Il premio Castellano, per il rispetto alla memoria del giornalista scomparso, rappresenta un’importante occasione per discutere delle attività e delle problematiche attuali legate a questa categoria e la necessità, di raccontare la notizia con la libertà tipica giornalistica che deve essere difesa dalle false informazioni che arrivano specialmente dal web, senza accurate ricerche e senza spirito deontologico che disciplinano una professione basata sull’alta moralità. Salvatore Campitiello, il giornalista amico di Castellano e della famiglia presente in sala, ha allestito il programma e ha presentato l’evento. Ha ricordato l’amico Mimmo, pronunciando la parola che è stata il suo grido di battaglia: “Affasciamoci ”, dove chiedeva a tutti i giornalisti di qualsiasi categoria, di impegnarsi a lottare insieme perché solo in questo modo, la categoria poteva avere forza e farsi strada attraverso la libertà di una cultura infinita. Sono stati regalati momenti di musica, grazie allo splendido suono del violino di Marzia de Nardo, 8 testate giornalistiche della Campania, che operano da oltre 40 anni in difficili realtà locali, sono state premiate, per aver sostenuto con la voce vera, la stampa che sta conoscendo gravi periodi di crisi con l’avvento della tecnologia digitale, ma che ancora oggi riesce per amore del lavoro ad andare avanti con la stampa cartacea ed essersi distinte a livello nazionale. Premiati diversi giornalisti per la loro carriera e per la sincera appartenenza all’ordine professionale, tra questi mi piace menzionare il giornalista pubblicista napoletano, che si occupa di gastronomia, spettacolo e turismo Giuseppe De Girolamo amico e collaboratore di Mimmo Castellano legato a lui dal 1988, da un profondo affetto. Premiato per il suo proficuo impegno quotidiano, De Girolamo, nei suoi ringraziamenti per quest’ambito premio, che rappresenta per lui per affetto e stima, l’apice di tutti quelli ricevuti prima, ha menzionato e mostrato la rivista che conserva con cura e gelosia, “La strada del sole” creata da Mimmo Castellano, importantissima per i valori che gli aveva trasmesso e per il sentimento comune di accorpare i colleghi in un unico grido, quello della comunicazione collettiva. Ospite d’onore, lo scrittore e regista Maurizio De Giovanni, premiato per la sua parte attiva nella società a confronto con i giovani. Scrittore, sceneggiatore e regista, studia attentamente il mondo dei giovani e invita agli adulti a fare attenzione ai cambiamenti generazionali che ora avvengono molto velocemente. De Giovanni, ha volutamente attirato l’attenzione alla problematica della pigrizia adolescenziale, alla mancata voglia di leggere che atrofizza il muscolo dell’immaginazione e spinge i ragazzi a non fantasticare e non idealizzare le persone o le cose che sono raccontate dalla parola scritta e descritta. Il vero problema dei giovani secondo DeGiovanni, è rappresentato dallo smartphon, un mezzo di comunicazione semplice, veloce, non controllato dagli adulti, che guida i giovani in un mondo diverso dal reale e spesso anche molto pericoloso. Il digitale, i video, non fanno lavorare la fantasia tipica dei ragazzi in crescita, quella ingenua e pulita dell’adolescenza che tutti abbiamo vissuto. Nello smartphon -continua De Giovanni- non esistono regole e proibizioni e in questo modo, i bambini diventano ragazzi in un battito di ciglia e i ragazzi diventano o meglio si credono adulti, non vivendo la purezza dei loro anni e perdendo di vista i valori della vita. L’invito dello scrittore, è appunto quello di difendere la parola scritta che implica la necessità all’immaginazione e che invita i ragazzi a lavorare nell’approfondimento delle parole aiutandoli, con il sostegno di una buona educazione familiare, ad allontanarli da un’azione passiva che è lo schermo del web. Il video –aggiunge- pur essendo regista, fa male ai giovani e bisogna quindi, indurli alla lettura. Sono stati ricordati anche alcuni giornalisti scomparsi di recente, che hanno lavorato per migliorare l’informazione: Armando De Rosa nato a Villaricca, per alcuni anni membro dell’Ufficio Stampa della Regione Campania, oltre che consigliere nazionale dell’OdG; Gennaro Guida nato a Cesa, giornalista pubblicista, per anni capo Ufficio Stampa della Tangenziale di Napoli e della Società Autostrade Meridionali, consigliere nazionale dell’Odg per tre anni vicepresidente dell’Ordine della Campania; Pietro Sessa, nato a Pagani, giornalista di levatura internazionale, redattore e corrispondente da Mosca de “La Tribuna”, de “La Stampa” e dell’ “Agenzia Stefani” al tempo dello Zar Nicola II, negli anni 1913-1919. Fu professore dell’ “Imperiale Istituto Superiore di Scienze Economiche” di Mosca e direttore della “Dante Alighieri” nella capitale russa. Fondò e diresse la rivista “L’Economista Italo-Russo”. Presenti in teatro, anche alte cariche delle forze di Stato tra cui Carabinieri e Guardia di Finanza. Il grido dell’evento di quest’anno, è stato quello di ricordare ai giornalisti di raccontare sempre la verità, come diceva Mimmo Castellano a Mimmo Falco che l’ha ricordato menzionando appunto il suo personale ricordo, la verità è fondamentale perché arriverà il momento in cui ci si confronterà con i colleghi che scrivono e raccontano le bugie, perché solo quella, sarà il diritto alla felicità. Una giornata d’incontri emozionanti e d’inviti al sostegno dei giornalisti e della carta stampata si è conclusa, attentendo il prossimo evento, che vi aspetterà il prossimo anno.
A cura di Sabrina Abbrunzo