“Lo Strillo”, il prestigioso magazine di attualità, informazione, turismo e spettacolo, ha festeggiato con orgoglio, i suoi lunghi venti anni di carriera, al Grand Hotel Capodimonte a Napoli. Circondati dai tanti giornalisti, che in questi anni hanno contribuito a creare una grande famiglia (il vero segreto del successo del periodico), la redazione ha voluto ricordare i momenti gioiosi e le iniziative intraprese, per dare voce al sud. Il magazine, sia cartaceo che online, è nato nel 1996, dall’idea del giornalista Mimì De Simone, in un momento in cui le penne lasciavano il posto ai computer , segnando l’inizio dell’evoluzione tecnologica, ma la volontà e il forte impegno dei suoi colleghi e collaboratori, hanno contribuito alla realizzazione del suo grande sogno. Una scommessa fatta, e vinta a pieni voti, insieme alla giornalista, e suo braccio destro, Annamaria Ghedina, all’imprenditore Mario Pagliari e al compianto amico Luca Vespoli, direttore dell’Azienda di Soggiorno di Positano. Venti anni di notizie “ strillate” per dare voce al sud, e nonostante i suoi novanta anni compiuti, Mimì De Simone è ancora oggi, il direttore responsabile e attivo della rivista, che aiuta a formare continuamente nuovi giovani giornalisti. La splendida serata ricca di forti emozioni, è stata presentata da Annamaria Ghedina, direttore vicario de Lo Strillo, e dal vicedirettore Antonio D’Addio, che in grande sintonia (come a lavoro), hanno dato vita a una serata singolare, festeggiata insieme ai tanti amici presenti per l’occasione. Affiancati da quattro splendide modelle, che hanno indossato gli abiti dell’Atelier di Mimmo Tuccillo, e da quattro modelli della Moda Gold di Alfonso Somma, Annamaria e Antonio hanno ripercorso le tappe lavorative del periodico, ricordando tanti momenti significativi, tra cui la prima grande iniziativa: “Operazione simpatia, vieni a Napoli”. In quell’occasione, per favorire il turismo napoletano, la redazione inviava cartoline nel mondo, invitando la gente a venire a visitare la splendida città partenopea, che poi con enorme sorpresa, le stesse venivano rispedite al mittente, con frasi di ringraziamento memorabili. Cartolina storica fu quella di risposta di Sofia Loren, con la scritta: ”Napoli è Mia”, alla quale poi, fu regalato il classico “corniciello” portafortuna, immortalato in una splendida fotografia, con il sorriso solare dell’attrice. Un’iniziativa di grande successo, che portò Lo Strillo nel mondo, da Londra, in America, fino al Giappone, tanto da tradurre la rivista, anche in giapponese. Da li poi, un susseguirsi di tante altre grandi proposte per la città di Napoli, come quella di intitolare una Piazza con il nome di Totò; e ancora l’idea di trasformare l’edificio abbandonato dello Sferisterio, in Palazzo del Ghiaccio, come attrattiva per i giovani. Dare vita alla città e continuare a sognare, affinché possano realizzarsi tutti i desideri. E proprio in virtù dei sogni, che con i festeggiamenti per il ventennale, il giornale ha inaugurato la Prima Edizione del Premio “Il Sognatore”, un riconoscimento notevole, a personalità che hanno creduto nei propri sogni, sono riusciti a realizzarli, oppure semplicemente, che hanno fatto sognare altri; ma anche a persone, che con il loro percorso di vita, hanno lasciato un segno. Sicuri, che sarà la prima edizione di una lunga serie, i premiati sono stati: Francesco Cicchella, giovanissimo showman napoletano, che in pochi anni è riuscito, motivato dalla sua forte passione, a raggiungere uno strepitoso successo come uomo di spettacolo, famoso imitatore nella trasmissione televisiva “Made in Sud” e vincitore del Talent “Tale e Quale Show”. La curiosità più carina raccontata da Cicchella con grande onore, è quella di aver avuto come professore alle scuole superiori, proprio il vicedirettore de Lo Strillo, Antonio D’addio, che lo ha spinto e incoraggiato a inseguire il suo grande sogno di artista. A seguire il riconoscimento all’operaio dell’Euralluminia di Portovesme (Sardegna) Antonio Pilotto, grande esempio di uomo, che in cassa integrazione dal 2009, lotta da anni per i diritti dei lavoratori sulcitani, colpiti da un disastro economico e ambientale. Con il suo casco da operaio, che indossa quotidianamente, Antonio si batte affinché, non sia calpestata la dignità di chi, ancora lavora l’alluminio con le mani, che genera materiali e mezzi di prima necessità lavorativa a figure professionali molto più prestigiose e ben retribuite, e che senza di loro non avrebbero vita. Emozionante il dono di scambio fatto con la redazione, un esemplare casco di alluminio, indossato in maniera sentita e commovente dalla direttrice Annamaria Ghedina. Premiato nella categoria “Sognatore” anche l’oncologo, patologo, genista, ricercatore e professore universitario, Prof. Antonio Giordano, orgoglio partenopeo, che ha inseguito e realizzato il sogno di ricercare tecniche e cure all’avanguardia per sconfiggere malattie incurabili. Professore presso L’Istitute Sbarro di Philadelphia, ha ringraziato in differita dall’America e ha ritirato il premio per lui, la madre, la sig.ra Maria Teresa Sgambati. Ancora un grande riconoscimento ad un giovanissimo napoletano Fabrizio Marra, appassionato di Informatica e di Astronomia, fondatore di Astronomitaly. Anche Fabrizio, ha realizzato il suo desiderio, quello di certificare il cielo stellato, per combattere l’inquinamento luminoso, in un era in cui, gli occhi sono puntati sempre verso il basso, rivolti verso i cellulari o per navigare in internet, non apprezzando più, le bellezze dell’universo. La sua certificazione stellare, è diventata anche una promozione turistica, itinerari di vacanze, alla riscoperta dei luoghi più bui, dai quali si possono ammirare le più belle stelle che brillano e illuminano il cielo. Al Direttore di Orchestra, Giuseppe Marcucci, è stata riconosciuta la sua determinazione e costanza, per aver inseguito sin da quando aveva quattro anni, la sua aspirazione di comporre musica. Per Marcucci la musica, è la lingua più conosciuta al mondo, che unisce tutti i popoli senza distinzioni, e lui è riuscito con le note musicali, a raggiungere le più alte vette del successo, componendo brani che hanno cantato i più famosi artisti di fama internazionale. Anche la Soap Made in Naples “Un posto al sole” ha avuto grandi meriti, per essere entrata in punta di piedi nelle case degli Italiani, e rimanerci tanti anni. Un lavoro di grande professionalità, che va in onda tutti i giorni alle 20.30 su Rai 3, e affronta problemi di attualità come il bullismo, la droga, il lavoro e l’amore che fa sognare ad occhi aperti. Gli attori ormai sono parte integrante delle famiglie Italiane, cresciuti insieme ai loro figli. Hanno ritirato il premio Lorenzo Sarcinelli, Giorgia Gianetiempo e la bravissima Veronica Mazza, moglie del regista e attore Eduardo Tartaglia, ospite della serata. Premio speciale come “Sognatore” è stato assegnato al Direttore Mimì De Simone, per la sua professionale e lunga carriera giornalistica iniziando con “Il Corriere di Napoli” poi “Il Mattino” fino alla grande realizzazione del Giornale Nazionale “Lo Strillo”, Mimì ha ringraziato tutti i presenti con un messaggio video registrato e in special modo ai suoi colleghi che lavorano quotidianamente a stretto contatto, “perché, aprire un giornale” ha dichiarato De Simone” è semplice, ma farlo durare nel tempo, richiede bravura, amore e passione”. Ha ritirato per lui il premio, il figlio giornalista Tullio De Simone. La scultura donata ai premiati, una piccola e simbolica scala in ascesa, con una luna in vetta da raggiungere, è stata realizzata dal maestro Armando Jossa. L’edizione il Sognatore è stata patrocinata dal comune di Napoli, presenziata dall’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele e in rappresentanza del Sindaco De Magistris, l’Assessore Alessandra Clemente. Premio ventennale alla carriera e grandi riconoscimenti sono andati ai giornalisti, che collaborano da decenni con il giornale, per dare voce ai napoletani, “perché Lo Strillo, ha una voce possente e deve farsi sentire sempre di più”, questo ha dichiarato Ermanno Corsi, storico giornalista del TG3 Campania, premiato con Giorgio Bubba di 90° minuto, Renato Ribaud, Antonella Salerno, Luca Torre, Mariantonia Iannantuoni e Alberto Alovise, ai quali è stato regalato un quadro, sempre realizzato dall’artista Armando Jossa. Dolci momenti musicali sono stati rappresentati da due giovani artisti: da Genny Avolio, che ha interpretato brani della sua tournée “Napoletanamente”, canzoni napoletane antiche in chiave moderna, per far conoscere ai giovani, la musica napoletana che ha fatto la storia, e da Savio Artesi, che non ha potuto cantare, perché in convalescenza da un intervento chirurgico alle corde vocali, ma che ha presentato un suo video musicale. Grandi complimenti per Antonio D’addio e Annamaria Ghedina, che hanno saputo condurre splendidamente la serata, senza pause o interruzioni impreviste, ma semplicemente con scioltezza, come fosse una serata in compagnia di una grande famiglia. Un prelibato buffet ha chiuso i festeggiamenti per il ventennale delle pubblicazioni del giornale, che vi da appuntamento per la prossima edizione de “Il Sognatore”.
Sabrina Abbrunzo