“Bisogna rassicurare gli italiani sulla certezza che Ema, L’Agenzia europea per i medicinali, e la
FDA Food and Drug Administration non daranno autorizzazioni su
un eventuale vaccino anti Covid se non in possesso di dati
chiari e certi sulla effettiva sicurezza. Il prodotto che verra’
iniettato sara’ sicuro”. Lo afferma Michele De Luca, co
presidente dell’Associazione Luca Coscioni e Professore
ordinario di Medicina Rigenerativa all’Universita’ di Modena e
Reggio Emilia.
“Bisogna aver fiducia, in commercio verra’ immesso un prodotto
di cui verra’ testata l’efficacia. Circa la velocita’ dei tempi di
individuazione rispetto alla consuetudine, bisogna riconoscere
il carattere straordinario del progetto. Per stimolare la
soluzione ad una pandemia globale – afferma – sono stati
impiegati una mole di lavoro, investimenti di denaro inusuali e
profusi sforzi senza paragone rispetto ai casi precedenti. Le
aziende hanno investito e rischiato, ma se il risultato sara’
efficace non lo decideranno loro, ma istituzioni come EMA e
FDA”. E’ “chiaro che il prodotto verra’ messo in commercio solo
quando i test saranno stati condotti su un campione enorme, dato
l’utilizzo che verra’ effettuato. Solo a quel punto verra’
somministrato. Nessuno si iniettera’ qualcosa di sconosciuto, ma
testato su tutte le fasce di eta’ “, aggiunge lo scienziato Enrico
Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di
Philadelphia e consigliere dell’Associazione Coscioni.
Secondo Gilberto Corbellini, professore ordinario di storia
della medicina e docente di bioetica presso l’Universita’ di Roma
Sapienza, inoltre, I i vaccini evolvono come le specie
biologiche ed evolveranno via via coi mesi, e ci tareremo sempre
meglio. Ci sono agenzie che controllano, mi sembra che si stia
trascinando il dibattito scientifico nell’agone politico”. Sul
tema dei brevetti interviene anche Marco Perduca, coordinatore
di Science for Democracy: “Relativamente ai vaccini, occorre che
l’Italia sostenga adesso molto piu’ di prima il fondo COVAX
dell’Alleanza globale per il vaccino GAVI perche’ e’ lo strumento
multilaterale piu’ adatto per far arrivare dosi, materiale e
competenze anche nei paesi a basso o medio reddito. Se per i
paesi ricchi si prevedono vaccinazioni in termini di settimane
per il cosiddetto sud del mondo l’impresa logistica sara’
titanica e solo gli accordi per gruppi di brevetti sui vaccini
quanto la massima collaborazione coordinate internazionale
opportunamente finanziata riusciranno a far si’ che il diritto
universale alla salute possa esser goduto dappertutto in tempi
certi e celeri”.