Sul lungomare di Napoli dove per il terzo anno consecutivo e’ fissato l’arrivo di tappa, dopo la cronometro di Perugia e le salite abruzzesi caratterizzate dal dominio della maglia rosa Pogacar, il Giro d’Italia ritrova il festival dei velocisti che si disputano la vittoria davanti a una moltitudine di appassionati calcolati, negli ultimi chilometri, in quasi centomila persone. Un vero e proprio bagno di folla davanti alla quale la spunta con una volata straordinaria Olav Kooij del Team Visma-Lease a Bike che batte sul traguardo in rimonta Jonathan Milan per il quale, per il secondo anno consecutivo, sfuma di un soffio la vittoria sul lungomare di Napoli. La tappa e’ caratterizzata da due parti separate, con i primi 180 chilometri, dei complessivi 214, pianeggianti, prima di un finale nervoso e in alcuni punti impegnativo in cui i corridori
affrontano due strappi, sulla salita di Monte di Procida, Gran Premio della montagna di 4^ categoria e poi nello spettacolare finale in citta’ , con l’arrampicata da Coroglio al Capo di
Posillipo, prima della discesa che porta ai tre chilometri
conclusivi sul lungomare Caracciolo.
Buona parte della tappa e’ caratterizzata dalla fuga del duo
Andrea Pietrobon e Mirco Maestri (Team Polti Kometa) che si
avvantaggiano subito dopo la partenza da Avezzano e raggiungono
un margine di vantaggio sul gruppo che arriva a un massimo di
3’13” quando i corridori lasciano l’Abruzzo e entrano nella
provincia di Frosinone.
Gli uomini dell’Alpecin-Deceuninck conducono l’inseguimento
del gruppo e il vantaggio della coppia di testa comincia
progressivamente a diminuire. Al traguardo volante a punti a
Mondragone, sotto al quale Pietrobon transita davanti a Maestri,
dopo 132 chilometri dalla partenza, il vantaggio scende a 1’43”.
Poco prima del traguardo Intergiro di Giugliano in Campania,
a 55 chilometri dall’arrivo, dove Maestri precede Pierobon, nel
gruppo di registra una caduta nella quale rimane coinvolto anche
Geraint Thomas che non riporta danni e che viene in poco tempo
riportato in gruppo da tre uomini della Ineos.
A mano a mano che ci si avvicina alla zona decisiva della
corsa, caratterizzata da strappi e dal restringimento delle
strade, il vantaggio dei battistrada diminuisce
progressivamente. Subito dopo il traguardo della montagna di
Monte di Procida, dove passa per primo Pierobon, il gruppo sotto
la spinta di Alaphilippe raggiunge i fuggitivi. Rimangono da
soli in testa Costiou e Alaphilippe che vengono raggiunti dal
gruppo a meno di 10 chilometri dall’arrivo.
Nel finale, sulla salita di Coroglio, va in fuga Narvaez che
riesce a mantenere la testa della gara fino a 20 metri dal
traguardo quando la reazione del gruppo e dei velocisti si fa
impetuosa. Alla volata partecipa anche la maglia rosa Pogacar
che lancia il compagno di squadra Molano il quale resta pero’
imbottigliato e non riesce a piazzare il suo spunto.
Milan, che probabilmente teme di non agguantare in tempo
l’ecuadoregno, parte troppo presto e l’olandese Kooij con un
colpo di reni lo beffa sulla linea del traguardo e piazza la sua
trentatreesima vittoria da professionista.
Domani giornata di riposo. Il Giro rimane in Campania e
riprendera’ martedi’ con la decima tappa Pompei-Cusano Mutri
(Bocca della Selva) di 142 chilometri. Dopo un tratto iniziale
pianeggiante si arriva alla fase finale in cui la strada si
impenna. Gli ultimi 18 km sono caratterizzati da una continua
salita che nei nove chilometri conclusivi, fino ad arrivare al
traguardo di Bocca della Selva, raggiunge una pendenza del 10
per cento.