“La Giornata Mondiale del Malato è l’occasione per far conoscere ai cittadini le tante eccellenze della solidarietà che percorrono ogni giorno in lungo e in largo il nostro territorio ma anche per accendere un faro sulla burocrazia che ancora frena il processo di attuazione di altrettante leggi regionali, che vengono sistematicamente approvate e finanziate dal Consiglio regionale ma la cui efficacia si disperde successivamente tra i rivoli dell’Amministrazione di Santa Lucia, con un grave contraccolpo per l’utenza e gli operatori”. Lo dichiara Flora Beneduce, consigliere regionale di Forza Italia e segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale a margine delle celebrazioni presso la sede del Parlamentino campano in occasione della Giornata Mondiale del Malato.
“Un momento dopo l’insediamento in Consiglio mi sono adoperata perché le istanze delle associazioni, degli enti di volontariato, di tutti coloro che si occupano a vario titolo di solidarietà e dell’aspetto socio-sanitario della vita pubblica campana fossero rappresentate nella massima assemblea legislativa regionale sotto forma di proposte di legge. Testi su cui c’è sempre stata l’intesa tra le forze politiche, indipendentemente dall’appartenenza, ma su cui pesa come un macigno oggi, ad un anno dalla conclusione della consiliatura, il ruolo della burocrazia regionale”, spiega la consigliera azzurra.
“Mi auguro che il Consiglio possa al più presto far luce ed interrogarsi su cosa accada un momento dopo l’approvazione delle leggi, a riflettori spenti, negli uffici dell’Amministrazione regionale. Decreti attuativi che mancano, regolamenti che tardano ad arrivare, variazioni di bilancio che tolgono fondi a settori nevralgici della società campana e tutto ciò dopo che l’assemblea regionale, il massimo organo legislativo della Campania, ha all’unanimità votato quei testi. Oggi ci siamo resi conto, con grande rammarico, che spesso non è il mondo del volontariato a venire meno ma le istituzioni pubbliche, che stentano a dare quelle risposte per cui sono nate e che devono ai cittadini”, conclude Flora Beneduce.