Si è celebrata domenica 15 marzo la Giornata del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia. Problemi che un tempo sembravano solo capricci di ragazzine fissate col corpo, modelle o attricette, mentre oggi sappiamo che possono riguardare tutte. Anzi tutti, perchè esiste una anoressia maschile fin troppo sottovalutata.
I dati venuti fuori dal confronto di ieri sono allarmanti. All’ospedale pediatrico Bambino Gesù si registrano casi di anoressia anche in bambine di 8 e 9 anni. L’anoressia è ormai provato essere un disturbo nervoso, che non per forza si collega all’idea di dieta e di successo nel mondo dello spettacolo. Può essere solo una convinzione personale, o il risultato di una presa in giro da parte delle amiche… in poche parole un NON accettare se stessa. La percezione di sé cambia al punto che quando l’eccessiva magrezza mette in mostra le ossa ancora ci si crede grassi!
Stesso discorso per la bulimia. Il soggetto che ne è vittima di solito mangia per necessità (spesso sono anche atlete che devono avere energia in corpo) ma poi rigetta tutto per autopunirsi di questo sgarro. Con la conseguenza, anche più grave dell’anoressia, che lo stomaco si autodistrugge a causa di tutti questi acidi causati dal vomito e quasi certamente conduce alla morte. I disturbi alimentari nelle bambine spesso nascono da stress causato da manie di perfezionismo, da genitori troppo esigenti, da situazioni di disagio familiare da cui vogliono fuggire. Bisogna adeguare anche le cure mediche a questo drastico abbassamento dell’età per disturbi del genere, e trovare modi diversi di trattarli rispetto a quelli delle adolescenti.