Si e’ aperto a Modena il Dig Awards, quattro giorni dedicati al meglio del giornalismo investigativo
da tutto il mondo. La formula, arrivati alla sesta edizione, e’
consolidata:oltre 70 appuntamenti (da giovedi’ a domenica)
seminari, presentazioni, assemblee, mostre, concerti e un
cinema con proiezioni, ininterrotte e aperte a tutti, di
anteprime e film in concorso. Per la prima volta, la kermesse
vede l’introduzione della categoria audio, dedicata a podcast,
inchieste radiofoniche e audioserie.
Se non cambia la formula, quella che cambia e’ la cornice,
Modena che accoglie il festival dopo che, poche ore prima
dell’evento inaugurale giovedi sera, e’ arrivata la sentenza del
Tribunale di Rimini che chiude, dando ragione all’Associazione,
il turbolento addio alla citta’ di Riccione, il Comune romagnolo
che voleva impedire all’Associazione di trasferisi in un’altra
citta’ .
“Dig 2020 e’ stata una scommessa, abbiamo rischiato, tra Covid
e i contrasti con l’amministrazione di Riccione” ha detto il
presidente di Dig, Matteo Scanni. Titolo di questa sesta
edizione e’ “Age of Fear” ed e’ la paura, infatti, il tema attorno
al quale si sviluppa l’intero festival. Paura che e’ stata
protagonista di quest’ultimo drammatico anno, segnato non solo
dal Covid-19, ma anche da recessione, conflitti armati,
ingiustizie sociali, scandali, emergenza climatica.
“C’e’ bisogno di stare in profondita’ , in verticale dentro la
societa per capire, dopo il covid come ricostruire relazioni,
come tenere la distanza fisica ma restringere la distanza
sociale. Evitare il tranello della paura” sottolinea il sindaco
di Modena Gian Carlo Muzzarelli e conclude “la grande sfida che
abbiamo davanti e’ tenere un paese libero democratico senza
ricatti che cammini verso futuro”.