“Ho fatto la gavetta io, non sono uscito mica dal Grande Fratello. Per chi viene dal Sud, è difficile superare la dogana virtuale di Caianello, ma una volta oltrepassata nessun uragano può abbatterci. Ho presenziato a più matrimoni di un prete. E Morandi mi ha cantato ‘Na Sera ‘e Maggio al telefono”. Così Gigi D’Alessio ai microfoni di Radio Club 91 intervistato da Cristian Gambardella nel programma Caffè Sospeso in onda dal lunedì al venerdì mattina dalle 7 alle 9. Nel nuovo album “Malaterra” l’artista oltre a 5 nuove canzoni in napoletano, ha rivisitato due grandi classici e duettato con Renato Carosone, grazie al figlio “Pino che ha rispolverato i nastri del padre e mi ha regalato la voce del papà”. L’artista duetta anche con Anna Tatangelo, anche se è” stata una sfida convincerla a cantare in napoletano”. Nell’album anche Valentina Stella, la cantante napoletana che lo fa sognare al punto che “quando canta vedo i vicoli e i panni stesi della mia città”.
L’artista “scugnizzo” ammette di piacere perché “canta con il cuore e – ci tiene a sottolineare – un posto nella musica me lo sono conquistato da solo. Ho fatto la gavetta io, non sono uscito mica dal Grande Fratello. Per chi viene dal sud e per i napoletani è difficile superare Caianello ed arrivare in Italia, ci impieghiamo tanto tempo ma una volta superata questa dogana virtuale nemmeno il più grande uragano può scalfirci. Amo confrontarmi con gli artisti internazionali e a distanza di 40 anni ancora uso la fisarmonica che mio padre regalò a mio fratello”.
E risponde indirettamente a De Laurentiis: “Il San Paolo è la consacrazione per un artista” e lancia bordate ai colleghi: “il successo che dura poco lo hanno avuto in tanti. Io sono un uomo che canta, non un cantante che fa l’uomo. Con i soldi non si fa la musica. Ci sono canzoni che si cantano con 1000 lire di voce e 100 lire ‘e core”.
A cura di Francesca Cicatelli