Ieri pomeriggio, il rapper napoletano Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, ha partecipato all’incontro “La Grande Bellezza. Giovani, Giustizia, Cultura”, organizzato dalla sottosezione di Torre Annunziata dell’Associazione Nazionale Magistrati, presso il Parco Archeologico di Pompei. Davanti a un pubblico di 1700 giovani provenienti da diverse scuole della zona, Geolier ha lanciato un messaggio chiaro e forte: lo studio e la cultura sono le uniche vere armi contro il degrado sociale e la criminalità.

Durante il suo intervento, Geolier ha messo da parte il personaggio pubblico per parlare da ragazzo a ragazzi, ricordando le sue origini a Secondigliano e sottolineando quanto sia stata importante l’educazione ricevuta dai suoi genitori. “Sono ancora nel quartiere – ha detto – e vedo tanti ragazzi della vostra età. Dovete studiare perché la cultura annienta l’ignoranza e la criminalità. Se avessi studiato di più, sarei una persona diversa”. Il rapper ha voluto far comprendere ai giovani che l’intelligenza e l’istruzione permettono di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. “È lo studio che salva le persone”, ha ribadito.

L’incontro ha segnato la fine di un percorso formativo che ha visto i ragazzi partecipare a processi simulati, visitare beni confiscati alla camorra e presenziare a udienze penali in tribunale. Geolier ha voluto incoraggiare i giovani a non cedere alle tentazioni della strada: “La musica mi ha tolto dalla fabbrica, ma i miei genitori mi hanno salvato dalla strada. Vengo da una famiglia umile e ho solo un rimpianto: non aver studiato di più per poter comunicare meglio le cose che scrivo”. Ha inoltre confessato che spesso evita di esprimersi in alcune situazioni per paura di sbagliare, sottolineando l’importanza dell’istruzione per costruire un futuro migliore.

Pur non rinnegando il suo passato, Geolier ha spiegato come la sua musica si sia evoluta nel tempo, passando dai temi di brani come “Narcos” a quelli più riflessivi e maturi di “Ricchezza” e “Il coraggio dei bambini”. “Il rap è raccontare quello che vedi – ha detto – ma quando inizi a parlare a più persone, devi fare attenzione a quello che dici”. Geolier si è così posto come megafono delle nuove generazioni, invitando i ragazzi a seguire la strada della giustizia e del cambiamento.

L’evento si è concluso con un momento speciale: dopo aver ricevuto in dono un ritratto da una studentessa, il rapper si è esibito insieme ai ragazzi sulle note di “I p’ me, tu p’ te”, creando un’atmosfera di grande entusiasmo. Prima di lasciare il palco, ha lanciato un ultimo messaggio: “Bisogna sempre credere nella giustizia. Io ho visto ragazzi sbagliare, andare in carcere ed uscire cambiati. Alcuni lavorano con me oggi, e questa è la vera rieducazione”.

L’incontro, moderato da Matteo De Micheli e Andreana Ambrosino, rispettivamente presidente e segretario dell’ANM Torre Annunziata, è stato un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, cultura e gioventù possa fare la differenza nella lotta al degrado e alla criminalità, e gettare le basi per un futuro migliore.

M.O