A cura di Piergiorgio Cocco Petoia
Il film d’animazione made in Naples “Gatta Cenerentola”, dopo essere stato presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto unanimemente da critica e pubblico (un articolo sulla celebre rivista di settore statunitense “Variety” che lo ha definito “il miglior film d’animazione italiano degli ultimi anni”, e la standing ovation del pubblico lo dimostrano evidentemente) è tornato a Napoli per la prima al Modernissimo, a pochi giorni dalla sua uscita in tutte le sale il 14 settembre. Il produttore Luciano Stella e i registi Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, insieme allo staff al completo che ha lavorato alla realizzazione del film, circa 50 persone tra più e meno giovani, un numero incredibilmente ridotto se si pensa che solitamente i compiti per la realizzazione di un film del genere sono ripartiti tra più di 300 persone, hanno presentato al pubblico accorso numeroso per l’occasione, in quasi 800 hanno riempito l’intero cinema, il loro secondo film d’animazione, quattro anni dopo l’acclamato successo de “l’arte della felicità”.
Gatta Cenerentola è uno di quei film d’animazione di nuova generazione che cerca di sfatare il sillogismo secondo cui film d’animazione è uguale a film per bambini. Scordate la Disney, se il genere è il medesimo, la trama, il linguaggio, la storia e il messaggio si distaccano fortemente da quel mondo, creando quasi un genere a sé. Il fantascientifico che si fonde e a tratti confonde con la realtà fa da sfondo a una storia moderna ed attuale ricca d’azione, suspance e colpi di scena. Il fulcro di tutta la storia è la nave tecnologicamente più avanzata mai costruita, ancorata al porto per i quindici anni in cui si sviluppa la storia e che dopo essere stata il fiore all’occhiello della città subisce una rapida e inevitabile decadenza, a causa di chi se n’è illecitamente appropriato.
Il tema della droga e del narcotraffico di cui trattano serie televisive e film di maggior successo degli ultimi anni, è trattato ed affrontato in una maniera innovativa, e non solo per il fatto di raccontarlo con un film d’animazione.
Mia è la figlia di un armatore e scienziato che ha grandi progetti per la rivalutazione del porto di Napoli, ma che viene ingannato ed ucciso dal complice della donna che sposa, la quale diventerà una perfida matrigna per la piccola bambina che chiamerà Cenerentola trattandola come una serva fino al compimento della sua maggiore età, per poi potersi impossessare della sua eredità insieme al suo compagno e fare del porto un importante centro mondiale di spaccio di droga. Sulle tracce di Cenerentola un ex guardia del corpo del padre, ora diventato poliziotto…
“Andate a cinema e sostenete questo progetto completamente nostrano, se il film vi piace ditelo ai vostri amici; e fatelo anche se non vi piace, così loro potranno andare a controllare.”