Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura chiuderanno il 6 agosto la XXII edizione del festival Pomigliano Jazz in Campania. E lo faranno con un progetto inedito e speciale, dal titolo ‘Vesuvio in Maggiore’, a quota 1.200 sul cratere. Il live acustico al tramonto sul cratere del Vesuvio – informano i promotori della rassegna – e’ un’esperienza dall’impatto emozionale forte, quasi irripetibile, sia per la magia della musica che per la straordinaria suggestivita’ del posto. E proprio qui, negli anni scorsi, si sono tenuti i concerti di Richard Galliano e Marco Zurzulo
(2014), del trio Maria Pia De Vito, Enrico Rava, Roberto Taufic (2015) e di Enzo Avitabile con Ashraf Sharif Khan, Gianluigi Di Fenza e il compianto Rino Zurzolo (2016). “Il concerto sul cratere del Vesuvio in questi quattro anni e’ stato un simbolo importante per il nostro festival e ha rappresentato un momento straordinario di promozione del territorio e del Parco del Vesuvio” sottolinea il direttore artistico di Pomigliano Jazz, Onofrio Piccolo. “Quest’anno, dopo i dolorosi fatti degli ultimi giorni, assume un significato ancora piu’ evidente e urgente, che va oltre l’aspetto puramente spettacolare. importante rinnovare quest’appuntamento non solo per il suo valore artistico e culturale, ma soprattutto come impegno civile e sostegno del Parco Nazionale del Vesuvio”. “Nei momenti bui della nostra storia, la musica spesso ha saputo, piu’ di ogni altro mezzo di espressione umana, trasformare lo sgomento e la rabbia in messaggi di speranza e riscatto collettivo”, dichiara il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo. “Dopo la barbara aggressione che ha subito il nostro Parco in queste settimane, e’ importante che il 6 agosto dal Vesuvio si alzi con forza la voce di chi ama questa terra. Il fuoco ci ha ferito, ma non smetteremo mai di credere che la cultura, l’arte, la musica e la bellezza di un patrimonio naturalistico e di biodiversita’ che non ha eguali, siano quanto di piu’ prezioso abbiamo”.
Per il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo,
il festival Pomigliano Jazz, che gia’ negli anni scorsi ha
contribuito alla valorizzazione dell’area vesuviana, con il suo
prestigio rappresenta “una prima occasione di rinascita
culturale dei territori devastati dagli incendi ed un motivo di
speranza valido, se accompagnato da un forte impegno generale”.
Per Patrizia Spigno, fiduciaria della Condotta Slow Food
Vesuvio, altro partner del festival, “l’agricoltura vesuviana,
caratterizzata quasi prevalentemente da piccole aziende
familiari e da prodotti tradizionali di elevata qualita’, ha
assistito con enorme preoccupazione e dolore agli incendi che si
sono susseguiti in questo periodo. Gli agricoltori vesuviani,
pero’, non sono stati solo spettatori dell’enorme disastro
ambientale che si e’ consumato, ma attori attivi collaborando con
la protezione civile, le guardie forestali e i vigili del fuoco
allo spegnimento dei diversi incendi”.Per info su costi e
orari: www.pomiglianojazz.com.