A ottobre e novembre Francesco De Gregori sara’ protagonista di un tour nei club che lo portera’ sui palchi di alcune citta’ europee e americane, come Londra, Parigi, New York e Boston, per proporre live i suoi piu’ grandi successi
e alcuni tra i brani meno conosciuti del suo repertorio. “Vedo un sacco di concerti trattati come eventi muscolari, spesso c’e’ di mezzo la parola ‘mega’ (grandi numeri, grandi palchi, grandi schermi etc..) – dichiara De Gregori -. A me piacciono anche i posti piccoli, ho sempre amato i club, li ho gia’ fatti e continuero’ a farli. Quel suono un po’ ferroso fatto solo per chi sta li’ in carne e ossa, magari con una birra in mano e ogni tanto esce a fumarsi una sigaretta quando faccio un pezzo che non gli piace. E non si aspetta di rivedere tutto questo in tv un anno o un giorno dopo”. De Gregori si esibira’ il 16 ottobre a Monaco, il 17 a Zurigo, il 18 a Bruxelles, il 20 a Parigi, il 22 a Lussemburgo, il 23 a Londra, il 25 a Lugano, il 5 novembre a Boston e il 7 a New York. “Non credo che ci sia una gran differenza fra il nostro pubblico e quello che trovero’ a Monaco o a Londra o a Parigi. Anche li’ e’ pieno di italiani, e poi il mondo si e’ rimpicciolito, i linguaggi si sono integrati”, aggiunge il cantautore. Prima e durante le date all’estero, Francesco De Gregori terra’ alcuni concerti anche in Italia: il 13 ottobre a Nonantola (Modena), il 14 ottobre a Venaria Reale (Torino), il 26 ottobre a San Biagio di Callalta (Treviso) e il 27 ottobre a Trezzo
sull’Adda (Milano). “Faro’ molti pezzi che ho suonato raramente perche’ magari non erano buoni come singoli – svela De Gregori -, ma quando fai un concerto devi fregartene di quello che passano o non passano le radio. Penso che questa cosa al pubblico andra’ bene anche se magari qualcuno dira’ “E questa che e’, da dove l’ha tirata
fuori?” Insomma, ai miei concerti vengono sia quelli che vorrebbero sentire solo Generale e Rimmel sia quelli che non ne possono piu’ perche’ ormai gli escono dalle orecchie. Hanno ragione tutti e due, li capisco tutti e due e cerchero’ di mandarli a casa contenti tutti e due”