“Caldoro ha stabilito un nuovo record: è riuscito a racchiudere tre menzogne in un solo tweet. Infatti, il distratto ex presidente della Regione dimentica che la Campania ha già dovuto restituire 2,5 miliardi di euro, ovvero la quota di cofinanziamento che il Governo nazionale ha ripreso a causa dell’incapacità di gestione della sua amministrazione, e che dunque i target di spesa di cui si vanta sono in realtà ‘falsati’, perché i programmi FESR e FSE della Campania nel corso di questi anni sono stati ridimensionati rispetto alla dotazione iniziale. Insomma, se siamo davanti al rischio concreto di perdere fondi non è certo a causa di chi si è insediato da meno di un mese”.
Così Antonio Marciano, consigliere regionale PD e Questore dell’ufficio di Presidenza della Campania.
“Eppure Caldoro dovrebbe ricordare che ancora nella seduta monotematica del Consiglio Regionale del 7 ottobre 2013 avevamo segnalato le scelte sbagliate e i rischi che avrebbero comportato per la regione: un groviglio burocratico normativo, che ha prodotto solo ritardi, a partire dall’indicazione della struttura del Capo della Programmazione unitaria; la paralisi dei grandi progetti, sui quali era stato concentrato il 60 per cento della disponibilità, e per i quali ad oggi non c’è avanzamento di spesa, congelando risorse che avremmo potuto immettere immediatamente nel tessuto produttivo; un’indebita accelerazione avviata fuori tempo massimo, con progetti che non hanno riscontro nell’economia reale e hanno addirittura difficoltà a essere certificati”, spiega il consigliere.
“Bisogna ora cambiare passo, perché non c’è più tempo da perdere: Regione Campania e Governo nazionale costituiscano un tavolo per porre rimedio a questi sfasci, lavorando a una soluzione che apra a meccanismi di flessibilità nei tempi di certificazione della spesa e che, da un lato, assicuri la stabilità agli enti locali fatti indebitamente esporre dalla precedente Giunta, e dall’altro eviti di dissipare i quasi due miliardi di euro ancora da spendere. Quella dei fondi comunitari è in assoluto la partita più delicata e importante per il presente e il destino dell’economia regionale e dei cittadini campani”, conclude Marciano.