L’abuso d’ufficio è, ed è stato, il terreno sul quale tradizionalmente si sono incontrati e scontrati i due poteri dello Stato delegati uno ad amministrare, l’altro a verificare la correttezza dell’amministrazione. Venerdì 31 marzo alle 16 nella sede della Fondazione Banco di Napoli, si anima un grande dibattito dal titolo “Il reato d’abuso d’ufficio, l’interminabile conflitto tra giustizia e amministrazione”. «L’obiettivo – spiega il Presidente Orazio Abbamonte – è di promuovere una serie di importanti riflessioni, che sollecitino significativamente l’attenzione del Paese, sviluppando sensibilità su temi altamente coinvolgenti».
Intorno al tavolo esperti studiosi e profondi conoscitori di un argomento, come il reato d’abuso d’ufficio, che è stato oggetto delle maggiori modifiche nel corso degli ultimi anni, disvelando le difficoltà del legislatore nel trovare il giusto punto di convergenza tra le diverse esigenze presidiate dal sistema penale (difesa sociale da un lato e tutela dell’individuo dall’altro). Partecipano per la politica il senatore Sergio Rastrelli da sempre attento ai temi della giustizia; per le sensibilità di chi concretamente opera nella pubblica amministrazione – Ciro Buonajuto, Sindaco di Ercolano; sul versante della magistratura, Bruno D’Urso, che vanta una lunga esperienza nella magistratura penale, in territori di frontiera ed è anche consigliere di amministrazione della Fondazione; Raffaele Piccirillo, Sostituto procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione che abbina all’attività giurisdizionale una permanenza significativa presso il Ministero della Giustizia; la prospettiva della scienza penalistica è affidato a Vincenzo Maiello, Ordinario di Diritto penale nell’Università degli Studi Federico II; le conclusioni di Andrea Abbagnano Trione Professore aggregato di Diritto Penale Commerciale Università degli Studi del Molise, nonché consigliere di amministrazione della Fondazione.
«Se per un verso, occorre prevenire con il controllo (e la minaccia) penale le violazioni alla legalità amministrativa – spiega Abbagnano Trione – dall’altro occorre evitare di paralizzare l’attività amministrativa ed i relativi protagonisti. I Pubblici amministratori devono garantire efficienza ed operatività, specie alla luce dello slancio che proviene dal PNRR».
«La storia è fatta da migliaia di processi molto spesso conclusi con nulla di fatto, ma che hanno inciso sulla storia di uomini e istituzioni – spiega D’Urso – l’occasione è quella di mettere a confronto protagonisti e interpreti per approfondire le tematiche, che possano diradare i ritardi e le omissioni in proiezione difensiva da un lato, e le iniziative giudiziarie non concludenti dall’altro. Fornendo, semmai, un contributo alla fucina parlamentare impegnata al riguardo».