Mascherine fino al 23-Ferragosto a Capri obbligatorio indossare all’aperto Castellammare, l’incubo del contagio le protezioni e niente feste nel weekend II sindaco Antonio Menna È un ferragosto di paura. Non i falò – come da tradizione – ma i focolai si accendono in queste ore roventi di piena estate in gran parte della Campania, da Castellammare a Capri, da Acerra a Sant’Antonio Abate. Toma a insinuarsi il terrore del contagio, la diffidenza nel rapporto umano, l’attenzione alle misure di distanziamento e sanificazione. Dopo un rilassamento generale, nella grande illusione che con l’estate fosse davvero tutto finito, come se il virus avesse un orologio che segnasse la tregua per le vacanze, ora i numeri preoccupano. Decine di contagiati ogni giorni in Campania (ieri 27) per una quantità bassa di tamponi (ieri 1780). Come fai i test, i positivi salgono, segno che il virus circola sotto silenzio ma è ovunque, come l’acqua in certi terreni: basta piantare la spada e zampilla. Come a Sant’Antonio Abate, dove sono spuntati alcuni positivi nel personale di due strutture ricettive per cerimonie (“La Sonrisa” e “Hotel Villa Palmentietlo”) e immediata è scattata l’opera di tracciamento dei contatti. Primi risultati? Venticinque positivi al virus, gran parte dei quali senza alcun sintomo. Inevitabile, ma anche in qualche modo disperata, la mossa di disporre, oltre alla ovvia chiusura dei locali, anche la quarantena per i residenti nel piccolo comune, e per tutti quelli che hanno partecipato a feste e cerimonie nelle strutture. Che è come cercare un ago in un pagliaio .Per non parlare dei mezzi di trasporto pubblico. Come se tutto fosse passato. Divertiamoci. Rilassiamoci. Poi si vede. Ora di nuovo l’allarme, e di nuovo le misure. Come fortificare la stalla dopo che sono scappati i buoi. Come tanti e di difficile individuazione sono i ragazzi che hanno girato per le Ìsole della Grecia, o Cipro e Malta, o le coste di Spagna e Croazia, e di ritorno , oggi, devono sottoporsi a test e tamponi