“Non vogliamo un mare di chiacchiere. Chiediamo solo un mare pulito. Forse e’ troppo?”. “Giu’ le mani dal nostro futuro!”. Questi alcuni degli slogan esposti e scanditi dai manifestanti delle associazioni aderenti al Co.As. (Coordinamento Associazioni Comprensorio Flegreo – Giuglianese) che oggi hanno dato vita ad una ‘catena umana’ in
localita’ La Pietra, a Pozzuoli (Napoli) per difendere il mare e l’ambiente dall’inquinamento. La manifestazione si e’ svolta nei pressi dello scarico del collettore borbonico in via Napoli, un sito simbolo delle situazioni di emergenza e criticita’ del mare flegreo. “E’ il nodo del degrado in cui versano le nostre coste per l’incuria e l’immobilismo delle istituzioni”, ha detto Ciro Di Francia, presidente Co.As. Il collettore borbonico che congiunge le fogne napoletane con il depuratore di Cuma per il ‘troppo pieno’, quando piove, a causa del cattivo funzionamento delle pompe di sollevamento a Pozzuoli sfocia tutti i liquami a mare, inquinando il tratto di costa e gli arenili tra Bagnoli e Lucrino. Numerose le adesioni di associazioni del territorio e di semplici cittadini. La protesta ha voluto evidenziare anche altre situazioni a grave crisi inquinamento della costa flegreo – giuglianese, quali il canale abruzzese, l’alveo dei Camaldoli a Licola, l’area ASI di Giugliano e i Regi Lagni a Lago Patria. Il 18 luglio scorso il Co.As ha chiesto un incontro al prefetto di Napoli, per individuare con i sindaci di Napoli, Giugliano e Pozzuoli una soluzione al problema inquinamento marino. Nel contempo il consorzio ha dato mandato al proprio legale, Roberto Ionta, di inviare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica al fine di individuare eventuali responsabilita’ ed omissioni.(ANSA).