La politica “non allenti ancora una volta la guardia”, per non ripetere gli errori fatti la scorsa
estate: in vista delle festivita’ natalizie le misure in atto
“non vanno ammorbidite” perche’ se e’ vero che l’epidemia sta
rallentando, e’ anche vero che gli ospedali sono ancora
“sovraccarichi’ . E’ un appello forte quello che i sindacati
medici lanciano unitariamente attraverso l’Intersindacale
medica, avvertendo che in questo momento sottovalutare i rischi
sarebbe pericolosissimo.
I dati “mostrano segnali di rallentamento della crescita
dell’epidemia da SarsCov2, tuttavia le condizioni di
sovraccarico del sistema ospedaliero, con occupazione delle
Terapie Intensive e aree COVID particolarmente elevata,
impongono di non allentare le misure restrittive. Ricordiamo che
nell’ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e
4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente piu’
di 34mila”, avverte l’Intersindacale della Dirigenza Medica,
Sanitaria e Veterinaria. Il personale sanitario, “impegnato
quotidianamente , 7 giorni su 7, di giorno e di notte, nella
lotta contro la pandemia da Sars-CoV-2, si trova ad affrontare
criticita’ di ogni tipo dovute al sovraffollamento degli
ospedali, che con la seconda ondata interessa tutta la penisola.
Ogni allentamento delle restrizioni – affermano unitariamente le
sigle dei camici bianchi – potrebbe, quindi, mettere a rischio
tanto la vita dei pazienti affetti da COVID-19 quanto la salute
dei pazienti con altre patologie, la cui prevenzione e cura
rischia di essere per la seconda volta sacrificata a causa di
una generale sottovalutazione del rischio della ripresa
pandemica, sulla quale i medici e i dirigenti sanitari avevano
lanciato tutti gli allarmi possibili gia’ durante l’estate”. Per
la seconda volta gli operatori della sanita’ pubblica,
denunciano, “sono costretti a ulteriori sacrifici anche a
rischio della salute personale, oltre che ad affrontare una
situazione di costante super lavoro”. Quindi, un richiamo
diretto ai decisori politici: “Chiediamo al Parlamento, al
Governo e alle Regioni di ascoltare le decine e decine di
migliaia di colleghi che da mesi lavorano senza tregua
nell’emergenza territoriale e negli ospedali, amareggiati per il
dibattito in corso su riaperture che, sotto le pur comprensibili
esigenze dell’economia, celano sottovalutazioni del rischio di
una ripresa della pandemia che potrebbe sommarsi nei prossimi
mesi alla diffusione stagionale dell’influenza”. Infatti, “pur
essendo chiaro che le decisioni non competono ai professionisti
ma alla Politica”, l’Intersindacale sottolinea che e’ , invece,
preciso compito di chi lavora in prima linea fotografare la
situazione, soprattutto per favorire scelte informate, essendo
ormai acclarato scientificamente che i tempi di insorgenza delle
manifestazioni cliniche successive al contagio impattano con
numeri enormi per circa un mese dalla comparsa dei focolai sul
sistema ospedaliero, sin dalla sua interfaccia territoriale 118,
passando per la porta di ingresso dei Pronto Soccorso, per
arrivare ai reparti Covid e fino all’ultima frontiera delle
Rianimazioni.