Prende l’avvio il progetto di “Prevenzione, protezione e cure per le infezioni da HCV e HIV” all’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida, un’iniziativa di sensibilizzazione e informazione promossa dall’Ospedale Fatebenefratelli e dal Dott. Vincenzo Iovinella, specialista in Malattie Infettive. L’evento, reso possibile grazie al contributo non condizionato di AbbVie, ha visto la partecipazione entusiasta di operatori sanitari, detenuti e figure istituzionali, rafforzando il messaggio di prevenzione e consapevolezza sulle infezioni virali a trasmissione ematica tra le giovani generazioni.
La conferenza di presentazione si è svolta martedì 29 ottobre presso la Sala Conferenze dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, raccogliendo un importante riscontro da parte della comunità medica e civile. Il progetto “Noi Ci Siamo” mira infatti a colmare il divario informativo che ancora oggi grava sui giovani riguardo le modalità di trasmissione e prevenzione di malattie come l’HIV e l’HCV. Dalla consapevolezza su pratiche rischiose all’uso di strumenti sterili, fino alla prevenzione di contagi attraverso comportamenti sessuali sicuri, ogni aspetto è stato trattato in un linguaggio chiaro e accessibile per sensibilizzare una fascia di popolazione spesso esclusa dai tradizionali percorsi informativi.
«Coinvolgere direttamente i giovani, specie quelli in condizioni di fragilità, è fondamentale per prevenire gravi conseguenze sanitarie», ha sottolineato il dott. Vincenzo Iovinella, promotore dell’iniziativa, che ha aggiunto: «Oggi, grazie ai progressi terapeutici, l’HCV può essere trattato efficacemente in sole 8-12 settimane con percentuali di guarigione che sfiorano il 97%».
La dott.ssa Mariateresa Iannuzzo, Direttore Sanitario dell’Ospedale Fatebenefratelli, ha ribadito l’importanza di sensibilizzare i giovani, ricordando come negli anni ’80 e ’90 la prevenzione fosse molto diffusa e vissuta in modo forte. «All’epoca, la paura legata all’AIDS ha generato una consapevolezza diffusa che oggi sembra essere diminuita. La medicina ha fatto passi da gigante, ma resta cruciale parlare apertamente di sesso sicuro, test e trattamenti per rendere i giovani coscienti dei rischi che corrono», ha spiegato.
Anche il dott. Gianluca Guida, Direttore dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida, ha sottolineato l’impatto positivo del progetto per i giovani detenuti: «L’ambiente penitenziario, con il suo sovraffollamento e le condizioni di stress psicologico, rende i giovani più vulnerabili alle malattie infettive. Educare alla prevenzione non solo aiuta questi ragazzi, ma offre loro strumenti per una vita più sana e consapevole anche dopo il periodo di detenzione».
L’iniziativa “Noi Ci Siamo” rappresenta un modello di intervento concreto e innovativo, capace di portare un messaggio di prevenzione e speranza dove ce n’è più bisogno, promuovendo un cambiamento duraturo nelle abitudini e nella salute delle nuove generazioni. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento e a tutti i partecipanti che hanno contribuito con il loro entusiasmo a costruire un percorso di consapevolezza e protezione. Cosi ha concluso la dott.ssa Mariateresa Iannuzzo, Direttore Sanitario dell’Ospedale Fatebenefratelli
M.O