C’e’ il rischio che chi soffre di disturbi psichici si ritrovi privo di assistenza, costretto a pagare di tasca propria l’assistenza senza un piano effettivo di recupero e di reinserimento. quanto hanno denunciato psichiatri, operatori sanitari, volontari e parenti dei malati nel corso del convegno “Quali interventi per la salute mentale” svoltosi Roma, per lanciare un allarme e chiedere l’intervento del presidente della Regione, Nicola Zingaretti.
Due le richieste, in particolare: stop ai tagli indiscriminati agli stanziamenti per l’assistenza psichiatrica nel Lazio e un invito a privilegiare la centralita’ della persona e non l’assetto burocratico nel servizio ai malati. Obiettivo che la legge regionale 188 della Regione Lazio – secondo gli organizzatori – volta alla ‘spending review’, minaccia di vanificare mandando in fumo il lavoro di anni, pregiudicando i percorsi di riabilitazione e di reinserimento nella societa’ dei malati psichiatrici. Di qui la richiesta urgente, emersa durante il convegno, di un incontro con Zingaretti. “Bisogna tutelare il concetto della centralita’ della persona ha spiegato Nadia Boccara, presidente di Habita, una delle associazioni organizzatrici insieme a Oltrelebarriere, Immensa…mente e Insieme conTe – allontanando il rischio che si ricada nell’etichettatura del disagio mentale con la conseguenza di porre in secondo piano gli effetti sulla salute di centinaia di utenti gia’ in terapia da anni, mettendo anche a repentaglio la possibilita’ di cure future”. Al termine dei lavori – a cui hanno partecipato psichiatri, psicologi, operatori sanitari, responsabili delle strutture pubbliche di assistenza, utenti dei servizi – e’ stato approvato all’unanimita’ un documento nel quale si denuncia il pericolo contenuto nelle disposizioni dei decreti attuativi della Regione Lazio.