Dimmi che ci sarai..
Dimmi che non te ne andrai come tutti gli altri.
Io ho bisogno di te.
Del tuo sguardo che mi sta addosso.
Di quello stesso sguardo che quando troppo vicino inizia a diventare sfocato, così chiudo gli occhi e mi limito a sentire il tuo respiro che si fa più pesante quando mi stai accanto.
Ho bisogno delle tue mani che mi prendono con forza e mi stringono a se’.
Delle tue labbra che si posano con delicatezza sulle mie.
Del calore del tuo corpo che mi avvolge.
Delle tue dita che soavemente s’incastrano con le mie e del tuo sublime profumo, che ormai è come una droga.
Gaia Vecchione
“Il Sogno”
Era così tutto perfetto.
Tutto meravigliosamente perfetto.
Una stanza bianca.
Completamente bianca.
Tre finestre da cui penetrava una luce suave che illuminava ogni angolo, anche il più nascosto.
Non era quella luce forte, di quelle giornate di sole.
Ma quella luce che quando fuori piove il cielo si fa bianco.
Come prima di lasciare un segno su un foglio di carta, su cui non c’è nulla, n’è colori e n’è schizzi fatti a matita.
Un letto al centro della stanza, fatto in modo impeccabile, anche esso fatto di lenzuola bianche, pronto per essere disfatto.
E poi..
Poi Noi due.
I nostri visi anch’essi illuminati.
I nostri sguardi così forti che si fissavano intensamente.
Le nostre voci che si sovrapponevano l’un l’altra.
Il nostro essere così forte e debole allo stesso tempo.
Mi hai afferrata in quel modo che solo tu riesci ad avere.
Mi hai zittita nel modo in cui solo tu sai avere.
Ci siamo baciati così intensamente che il tempo pareva essersi fermato.
Pian piano vedevi la stanza riempirsi di colori.
I nostri vestiti sparsi e noi due li, immobili, a fissarci.
Pronti a diventare una cosa sola.
Pronti ad amare di nuovo.
Non importa quanto odio ci fosse all’inizio, era svanito come se nulla fosse mai accaduto, come se non ci fosse un domani.
Eravamo solo stesi sul letto, uno sopra l’altro.
I miei capelli che coprivano il tuo viso.
I tuoi occhi fissi nei miei.
Sarei rimasta così tutta la vita.
Era tutto così perfetto e reale.
Peccato fosse solo un sogno.
Gaia Vecchione