L’Italia ha bisogno di ripartire dopo il secondo Mondiale di fila vissuto da spettatrice e un Europeo da difendere gia’ da giovedi’ quando a Napoli sara’ in programma la prima gara delle qualificazioni per Euro 2024; avversaria, ancora l’Inghilterra battuta dagli azzurri nella finalissima a Wembley nel luglio 2021. Giovanni Di Lorenzo indica la strada suggerendo di attingere al Napoli di cui e’ capitano, che sta dominando in campionato ed e’ per la prima volta ai quarti di Champions League. “Cosa vorrei portare in Nazionale della mia squadra? Oltre al gioco che esprimiamo si vede che in campo ci divertiamo. Era cosi’ agli Europei di due anni fa, si respirava un’aria bellissima, poi pero’ qualche
risultato negativo ci ha fatto perdere un po’ di entusiasmo e
spensieratezza. Ecco, dobbiamo ritrovare tutto questo – la
raccomandazione del difensore diventato sempre piu’ un punto
fermo nel suo club e in Nazionale – Io spero di portare in
questa Italia un po’ del mio Napoli. Lasciamoci tutto alle
spalle e ritroviamo la voglia di vincere assieme”.
La prima occasione sara’ giovedi’ proprio al ‘Maradona’ che si
sta riempiendo (37.500 biglietti finora venduti) per la sfida
con l’Inghilterra divenuta ormai un classico, come ha detto ieri
il ct Mancini. “Giocare con la nazionale li’ sara’ speciale e per
me ancor piu’ emozionante perche’ in tribuna ci sara’ anche mia
figlia Azzurra – ha raccontato Di Lorenzo – Spero che i tifosi
diano la stessa spinta di quando gioca il Napoli. L’Inghilterra
e’ una grande squadra con tanti campioni pero’ l’ultima volta che
l’abbiamo affrontata, a San Siro, l’abbiamo battuta con una
bella prestazione”. Capitano del Napoli e chissa’ , in futuro,
anche della nazionale. “Non ci penso, ci sono gerarchie ben
precise, diversi compagni sono qui da piu’ tempo ed e’ giusto che
sia cosi’ “. Lui e’ l’esempio del giocatore che dalle categorie
inferiori (per un periodo e’ stato anche senza contratto) e’ poi
riuscito ad emergere, e questo un po’ consola davanti ai
problemi manifestati dal nostro calcio. “Il mio e’ stato un
percorso difficile ma poi ho avuto la fortuna di trovare le
persone giuste che mi hanno dato un’occasione. Perche’ in Italia
non nascono giocatori come Kvaratskhelia? I giovani bravi qui ci
sono, solo che pochi giocano. Tutto sta nel farli crescere e
fargli fare il percorso migliore possibile perche’ non credo che
sia persa la nostra tradizione di qualita’ “.
Nella sua crescita, ha aggiunto, sono stati determinanti
Mancini e Spalletti. “Saro’ sempre grato a entrambi: il primo mi
ha dato la possibilita’ di esordire in Nazionale che e’ il sogno
di tutti quelli che iniziano a giocare a calcio. Il secondo in
questi due anni mi ha dato molto al di la’ della fascia di
capitano, e’ un allenatore che non sta tanto a guardare il nome
ma fa giocare chi merita e questo accomuna lui e il ct”.
Una una battuta sull’attaccante italo-argentino del Tigre,
Mateo Retegui, convocato per la prima volta: “Si e’ presentato
bene, avremo altri giorni per conoscerci ma al di la’ delle
qualita’ tecniche si vede che e’ un ragazzo perbene e noi
l’abbiamo subito messo a suo agio”. L’ultimo pensiero di Di
Lorenzo e’ inevitabilmente per Gianluca Vialli. E’ il primo
raduno della Nazionale senza di lui: “Sentiamo la sua mancanza,
ci ha lasciato qualcosa di bello, quando parlava lo ascoltavamo
tutti, usava sempre parole belle. Giovedi’ sara’ la prima partita
senza di lui e questo dovra’ portarci a impegnarci ancora di piu’
per dedicargli la vittoria”.