si sono registrate 490 denunce contro medici anestesisti-rianimatori da parte di pazienti, con una percentuale doppia al Sud rispetto al Nord Italia. Sono i dati preliminari di uno studio dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac) sui contenziosi dei medici iscritti all’Associazione (oltre 10.000) nel periodo primo gennaio-31 dicembre 2014. In totale sono state esaminate 490 denunce relative a 323 sinistri, afferma l’Aaroi-Emac, che ha anche annunciato l’istituzione di un Osservatorio nazionale permanente sul contenzioso medico-legale proprio per monitorare e valutare il fenomeno. Dall’analisi e’ emerso che dei 323 sinistri denunciati 101 (31%) si sono verificati in sala operatoria, 113 (35%) in terapia intensiva, 89 (28%) in un reparto ospedaliero, 20 (6%) sul territorio (domicilio del paziente 67%). Le specialita’ chirurgiche piu’ frequentemente coinvolte sono state: chirurgia generale (17%), chirurgia ginecologica (14%), chirurgia ortopedica (12%), neurochirurgia (5%) e chirurgia otorinolaringoiatrica (5%). Le attivita’ oggetto di contenzioso hanno invece riguardato nel 52% dei casi (44) l’esecuzione di una anestesia generale, nel 36% (31) di una anestesia
loco-regionale, nell’11% dei casi (9) un intervento in condizioni di emergenza, nell’1% (1) procedure di sedazione. Il
tipo di danno contestato nel 70% (342) dei casi e’ stato un
decesso, nel 9% (45) lesioni neurologiche, nel 4% (21)
infezioni. L’anestesista-rianimatore e’ stato coinvolto nel 64%
(313) delle denunce per responsabilita’ di equipe e nel 25% (120)
per responsabilita’ diretta. L’incidenza degli eventi critici si
e’ rivelata maggiore nelle piccole strutture ed il numero di
eventi critici e’ stato doppio al sud: 4,43 eventi critici per
milione di abitanti al Nord, 4,39 al Centro e 7,57 al Sud. Altro
dato significativo, rileva l’Aaroi, e’ il minor numero di denunce
nei confronti dei medici donna (189) rispetto agli uomini (345),
nonostante ci sia una sostanziale parita’ di genere tra gli
iscritti Aaroi.