Una risposta concreta a un fenomeno di cui si parla sempre troppo poco. Secondo la relazione Istat del 2014, nell’ambito dell’indagine sugli “Aspetti della Vita Quotidiana” del 2014, emerge che le prepotenze, vere e proprie scuola-2“azioni vessatorie”, messe in atto tra ragazzi/adolescenti, vanno dalle offese alla derisione, dalle minacce alle aggressioni con spintoni, calci e pugni fino al danneggiamento e alla sottrazione di cose di proprietà, dalla diffamazione, storie e/o bugie messe in giro con l’intento di screditare, all’esclusione. Più del 50% degli intervistati 11-17enni ha dichiarato di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l’intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Una percentuale significativa, pari al 19,8%, dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. Per quasi la metà di questi (9,1%), si tratta di una ripetizione degli atti decisamente asfissiante, una o più volte a settimana. Dato ancor più allarmante è che la percentuale di soggetti che dichiara di avere subìto prepotenze diminuisce al crescere dell’età.
scuola-1E’ di pochi giorni fa la notizia che durante l’ultimo Consiglio della Regione Campania è stato approvato all’unanimità il provvedimento legislativo “Disposizioni per il contrasto e la prevenzione ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo”, anticipando una legge nazionale che è ancora ferma in senato.
“Le relazioni tra ragazzi adolescenti non sempre sono facili, condivise e amichevoli. La presenza, tra i ragazzi, di rapporti interpersonali caratterizzati dall’interazione tra una “vittima” e uno o più “prepotenti”, è sempre più una condizione da non sottovalutare. E’ il cosiddetto fenomeno del bullismo – così dichiara, uno dei promotori di questa legge, l’On Carmine De Pascale Consigliere Regionale – non potevamo più attendere una legge nazionale che tarda ancora ad arrivare, dovevamo agire! – continua il “Capogruppo di De Luca Presidente” in consiglio regionale – negli ultimi anni con il progredire delle tecnologie il bullismo si è trasformato in “Cyber bullismo” che può essere considerato una particolare forma di bullismo commesso tramite l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”
scuola-3Effettivamente come evidenzia sempre l’Istat, le differenze sono sostanziali a livello territoriale, tra i ragazzi che vivono in zone poco o per nulla disagiate si registra la quota più elevata di ragazzi e adolescenti che non hanno subìto atti prevaricatori da parte di coetanei (49,7% nei 12 mesi precedenti l’intervista); tra coloro che vivono in zone molto disagiate tale quota scende al 44,6% mentre si registra la quota più elevata di vittime (23,3%) di prepotenze che avvengono con assiduità (almeno una volta al mese).
“Questa legge per cui mi sono fortemente impegnato, segna un passo molto importante, anticipando anche la legge nazionale, e rendendo la Regione Campania la terza Regione in Italia ad avere un provvedimento che salvaguardia i ragazzi vittime di bullismo o di cyberbullismo. Ho deciso quindi di portare nelle scuole la legge per il contrasto e la prevenzione ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, con il supporto di psicologi e associazioni che si occupano di queste tematiche, la prima scuola che ho visitato è stato l’Istituto Superiore “F. MORANO” di Caivano(NA). Ringrazio la dirigente scolastica Prof.ssa Eugenia Carfora per la disponibilità con cui ha accolto questa mia volontà di portare a conoscenza dei ragazzi un provvedimento così importante. Ringrazio inoltre il Dott. Claudio Cappotto, rappresentante dell’associazione Sinapsi per il grande momento di formazione che ci ha offerto. E’ importante oltre che lavorare su provvedimenti come quello appena approvato, è mio compito informare i cittadini!” questo il commento del Gen. Carmine De Pascale.