Chi vi parla, farà la vaccinazione senza esitazione, era stato l’impegno annunciato in mattinata dal presidente Pd della Campania Vincenzo De Luca, mentre le prime 720 dosi venivano distribuite tra sette ospedali e una residenza per anziani. Non aveva aggiunto, di fronte ai cronisti e tra vari auspici sui miracoli della Campania, che il suo turno scattava il primo giorno, unico tra i vertici delle istituzioni del Paese. Così, quando si è diffusa la voce che lo “sceriffo” aveva già assunto il siero, e lui ha ribadito il messaggio con un post su Face book e una foto per dare il buon esempio e invitare i cittadini a non aver paura, era già troppo tardi. L’ago su quel braccio è la polemica del giorno, che spezza il torpore semifestivo e turba la rassicurante cronaca del Vax Day. «Mi sono vaccinato – scrive De Luca – Dobbiamo farlo tutti. È importante per vincere la battaglia contro il Covid e tornare alla vita normale. Senza abbassare la guardia e rispettando le norme». Ma finisce sotto attacco, con gli avversari che gli ricordano che lo stesso presidente Mattarella aspetterà il proprio turno. E più delle accuse delle opposizioni, pesa la netta presa di distanza della sottosegretario alla Salute Pd, Sandra Zampa, che appare come la voce del governo, mentre Zingaretti sceglie il silenzio. «De Luca toglie il Raffica di critiche da de Magistris a Salvini II ministero alla Salute “Ha tolto il farmaco a qualcuno che ne aveva un bisogno maggiore” vaccino a qualcuno che ne aveva più bisogno. Personale sanitario, forze dell’ordine e persone fragili meritano rispetto e serietà», affonda Matteo Salvini. Giorgia Meloni si chiede: «Esiste una corsia privilegiata per i politici di sinistra?» E il sindaco di Napoli bolla quel gesto come «indegno abuso di potere, di cui dovrebbe vergognarsi.