Uno degli elementi della rivoluzione che stiamo attuando e’ quello di cambiare il rapporto tra i cittadini, i professionisti e le istituzioni. Vogliamo cancellare la Regione della palude burocratica che costringe i cittadini a fare una sorta di questua umiliante, dove affonda tutto e passano i mesi e gli anni per risolvere qualcosa”. A dirlo il presidente della Giunta regionale, Vincenzo Da Luca, nel corso dell’incontro organizzato a Salerno dall’Ordine dei Farmacisti. “Questa situazione e’ umiliante. Mi vergognerei ad avere un rapporto del genere con un cittadino campano, mi sentirei l’ultimo degli uomini. Noi stiamo nelle istituzioni per servire le comunita’, non per essere serviti, ma questo concetto di
semplice civilta’ e’ stato capovolto negli anni. La prima grande
rivoluzione e’ questa: vorrei che i cittadini avessero la
certezza di poter interloquire con le istituzioni, ma sia chiaro
– scherza De Luca – non vogliamo perdere tempo con la
lamentosita’. Vorrei che i cittadini sapessero che i nostri
dirigenti sono al loro servizio e non hanno mandato per gestire
un potere oppressivo nei loro confronti, bensi’ devono dare una
mano per vivere in maniera piu’ serena, risolvendo i problemi dei
cittadini. I tempi devono essere veloci. Noi scontiamo una
condizione di litigiosita’ generale e di un pesante ritardo
legislativo”.
”Abbiamo fatto tanto in questo periodo. Penso, ad esempio,
al sistema informatico che abbiamo trovato in ambito sanitario”
sottolinea De Luca. ”La Regione non aveva il controllo di
niente, mentre oggi abbiamo un sistema informatico unitario.
Entro un mese saremo in grado di avere un controllo capillare e
quotidiano di tutto quello che si muove nella sanita’ campana”.
Il presidente, poi, si sofferma sulla questione del riparto
del fondo nazionale sanitario e dice: “La Campania e’ la Regione
che riceve di meno, con 44 euro in meno rispetto alla media pro
capite nazionale. Se si facesse un riparto del fondo nazionale
dando ad ogni cittadino italiano la stessa quota, la Campania
dovrebbe ricevere 260 milioni di euro in piu’ che noi perdiamo.
Noi faremo una battaglia per cercare di avere un equilibrio
anche se non e’ facile perche’ gli altri si difendono e difendono
la spesa storica”.