“Una cosa è chiedere maggiore sicurezza, tema su cui siamo tutti d’accordo, altro è la corsa ad armarsi alimentata da certi politici e anche da alcuni giornalisti come Feltri e Cruciani e bene ha fatto De Luca a rimarcare la differenza tra l’esigenza di sicurezza e la liberalizzazione delle armi”.
Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “la storia della pistola al peperoncino messa in vendita insieme a Libero è inaccettabile perché quella pistola poteva finire nelle mani di chiunque oltre ad accontentare chi non aspetta altro che avere una pistola”.
“Per non parlare poi delle parole di Cruciani che, commentando la lodevole scelta degli edicolanti napoletani di non vendere la pistola, ha detto che sono abituati a vendere le pistole con la matricola abrasa, una battuta di pessimo gusto e offensiva verso un’intera categoria di lavoratori” ha aggiunto Borrelli che, insieme a don Tonino Palmese e allo speaker Gianni Simioli de La radiazza di Radio Marte, aveva lanciato l’appello a boicottare la vendita della pistola al peperoncino.