“Le canzoni sono qualcosa di vivo, non si puo’ pensare che rimangano inalterate nel tempo. Sta all’onesta’ dell’interprete riconoscere i cambiamenti avvenuti: io non ci sono piu’, non ci sono piu’ quegli impianti, quei
musicisti. Panta rei”. Francesco De Gregori spiega cosi’ la voglia di rimettersi in gioco, di cambiare le carte in tavola ancora una volta. Stavolta la sfida e’ “De Gregori & Orchestra”, il tour estivo che ripropone i suoi successi in un chiave sinfonica e che debutta stasera, 11 giugno, alle Terme di Caracalla a Roma. “A un certo punto un artista deve farsi tentare dal suono orchestrale – spiega De Gregori, poco prima di salire sul palco -. L’orchestra cambia tutto, produce timbriche e dinamiche gia’ nascoste nelle canzoni, aumentandone le potenzialita'”. In scaletta 22 pezzi (con l’apertura strumentale di Oh, Venezia), i piu’ adatti a compenetrarsi con la Gaga Symphony Orchestra. Assente la bandiera W L’Italia: “e’ molto assertiva, pugnace, con il dito puntato: non me la sento di farla ora”. Chi vorra’ sentire De Gregori con l’Orchestra dovra’ inevitabilmente farlo durante il tour. “Mi piacerebbe fare un disco dal vivo, ma non lo faro’ mai, perche’ sono stufo di fare dischi che non vendono”, dice seccamente. Queste le date: 11 e 12 giugno Roma, 14 giugno Taormina (Messina), 28 giugno Lugano, 30 giugno Lucca, 5 luglio Rimini, 8 luglio Genova, 9 luglio Torino, 10 luglio Marostica (Vicenza), 16 luglio Firenze, 21 luglio Fasano (Brindisi), 23 luglio Soverato (Catanzaro), 25 luglio Palermo, 20 settembre Arena di Verona, poi dal 23 settembre tre date al Teatro degli Arcimboldi a Milano.