Torna Mina Settembre, la bella assistente con “un’antiquata passione per gli ultimi” di Maurizio de Giovanni e deve fare i conti con una doppia sfida. Ma a conquistare in questa nuova
storia e’ il confronto con le Sirene che incantano e con la
straordinaria e poetica figura de La Signora. “La Signora e’ la
Sirena ed e’ anche mia madre, a cui e’ dedicato il libro, che e’
mancata a settembre. E’ il ricordo di questa meravigliosa donna
e della sua capacita’ di raccontare” dice all’ANSA Maurizio de
Giovanni parlando del suo terzo romanzo, ‘Una Sirena a
Settembre’ (Einaudi Stile Libero) con protagonista Gelsomina,
detta Mina.
Lo scrittore ha preso dunque dalla madre, grande narratrice
di storie orali, la sua capacita’ di raccontare? “Spero di si,
lei e’ sempre stata piu’ brava, mi auguro di riuscire a
scimmiottarla un po'” spiega l’autore dei Bastardi di
Pizzofalcone e del Commissario Ricciardi. Ma in questa storia
dove un’anziana viene scippata e finisce in coma e vengono
mandate in onda da una tv locale le immagini di un bambino che
si contende il cibo con un cane, fra montagne di spazzatura, le
sirene sono tante dalla ragazza che sta sulla sedia a rotelle e
canta meravigliosamente alla conduttrice televisiva, che si
chiama Sirena, “e che in qualche modo inganna. Ed e’ una sirena
quella che ha tatuata sull’avambraccio il ragazzo che fa lo
scippo. La sirena e’ il pentagramma su cui si scrivono tutte
queste storie. La Sirena e’ vergine e madre, ha nel racconto il
proprio nutrimento” dice de Giovanni.
E proprio il racconto che sembra frammentario in realta’ e’
unitario come Napoli “che sembra fatta di pezzi che invece poi
trovano una sistemazione. Ogni singolo pezzo ha un senso in
rapporto agli altri. Questo e’ il mio romanzo piu’ napoletano”
spiega lo scrittore. “Napoli e’ una citta’ diversa dalle altre,
costantemente racconta storie, le mette a confronto e ognuna
inevitabilmente influenza le altre” aggiunge. Mina, che non e’
una poliziotta, “e’ una assistente sociale che opera anche per
risolvere i conflitti tra legge e giustizia”, indaga con l’aiuto
del ginecologo Mimmo Gammardella, che assomiglia tanto a Brad
Pitt, su due vicende apparentemente sconnesse che non le
sembrano per nulla chiare. “Volevo dare il senso di come storie
apparentemente disconnesse, distanti l’una dall’altra trovino
una connessione. Elementi slegati fra loro che invece hanno dei
ponti l’uno con l’altro. Non diamo un’opportuna rilevanza
sociale a chi ha bisogno. Se in una storia si riesce a darla,
male non fa, e’ un modo di sensibilizzare verso queste realta’ . Lo
facciamo troppo poco” spiega de Giovanni che con i suoi libri
tradotti in 43 Paesi ha venduto in Italia 2 milioni e mezzo di
copie ed e’ diventato un caso unico in tv per il numero di serie
tratte dai suoi libri in onda su Rai1. ‘Una Sirena a Settembre’
e’ anche un libro sulla narrazione e come sempre in questa serie
di storie non manca il riferimento alla figura di un attore
internazionale. Cosi’ dopo Robert Redford e Kevin Costner questa
volta c’e’ Brad Pitt. “Cambio attore di volta in volta. Mi
diverto cosi’ per dare il quadro di questa donna appassionata di
cinema. Trovero’ un altro attore per il prossimo romanzo. Mi
piace dare questo taglio cinematografico a questa passione di
Mina. Se usassi un attore italiano si offenderebbero gli altri,
invece un attore straniero molto popolare non da fastidio a
nessuno. Mina e’ innamorata del ginecologo e lo maltratta come
fanno spesso le donne quando sono innamorate” sottolinea.
A differenza di Ricciardi e de I Bastardi di Pizzo Falcone,
de Giovanni per Mina non si occupa della sceneggiatura, ma
“credo – dice – che sia cinematograficamente interessante questo
libro, si presta a una storia per immagini. Ma e’ un po’ la mia
scrittura in generale che e’ adatta. E’ trama, e’ personaggi, e’
piu’ facile da rendere. Sono aiutato dalla mia semplicita’ , non ho
una scrittura letteraria. Faccio narrativa fieramente popolare e
sono contento cosi’ ” dice. Poi racconta che “a settembre 2021
andra’ in onda la terza serie de I Bastardi di Pizzofalcone, gia’
girata. E stiamo scrivendo la seconda serie di Ricciardi. A
breve le rivedremo tutte e due”. In arrivo anche “‘Il silenzio
grande’ che “e’ diventato un film per la regia di Alessandro
Gassmann, da una mia opera teatrale. Uscira’ a settembre e non
vedo l’ora perche’ hanno fatto un lavoro bellissimo. E’ un film
splendido, che ho visto in anteprima, con Margherita Buy,
Massimiliano Gallo e Marina Confalone. Adesso devo scrivere una
commedia ambientata nella seconda guerra mondiale, per il
teatro, con due personaggi di Ricciardi: Bambinella e il
brigadiere Maione con gli stessi interpreti della serie,
Adriano Falivene e Antonio Milo, con la regia di Alessandro
D’Alatri per una produzione del Teatro Diana di Napoli. Mi piace
moltissimo scrivere per il teatro”.
Il terzo libro dedicato a Mina Settembre non ha fatto in
tempo ad uscire e sta gia’ scalando le classifiche e poi
“comincero’ il prossimo romanzo de I Bastardi di Pizzofalcone che
conto possa uscire agli inizi di ottobre. Si parlera’ di angeli”
annuncia lo scrittore che e’ sempre dentro un flusso continuo di
storie.