Riaprire l’Italia e riacquistare la socialità, ha detto Diaghi. Stop al green pass da maggio l’Italia toma alla normalità) Draghi: il Paese può riaprire in sicurezza, con i vaccini evitali mila morii nel 2021 di Monica Guerzoni Dopo due anni di battaglia contro il virus venuto dalla Ciña, riaprire l’Italia «il più presto possibile» era per Mario Draghi un obiettivo prioritario. E il presidente del Consiglio, per quanto scosso dalla tragedia del popolo ucraino e dalla determinazione di Putin che «vuole la guerra, non la pace», ha convocato i giornalisti per segnare il passaggio del «ritorno alla normalità». La road map II green pass è stato «un grande successo», ma il 1° maggio si volta definitivamente pagina perché il certificato vacci- sorriso —. Il 31 marzo finira lo stato di emergenza». Le zone a colori andranno in archivio, gli italiani torneranno alla piena socialità, finirà la didattica a distanza e l’economia potrà ripartire. Prima di parlare del conflitto e delle conseguenze sull’economia italiana, il capo del governo vuole mettere il sigillo su una prova storica per il nostro Paese e ringraziare «tutti gli italiani per l’altruismo e la pazienza dimostrata in questi anni». Vuole sfatare in diretta tv l’antico pregiudizio su un popolo «con scarso senso civico» e sottolineare l’importanza dell’assunzione di responsabilità collettiva: «Siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andarne fieri». Un mix di orgoglio, sollievo e realismo. La road map è approvata e il governo ha deciso «passi fondamentali ver so la riapertura», ma la curva epidemica sarà sempre sotto controllo, si potrà accelerare verso il liberi-tutti oppure frenare, qualora il virus si rimettesse a correre: «Siamo pronti ad adattare il nostro apparato alla sua evoluzione, anche in senso più espansivo». La struttura costruita per contenere il Covid non sarà smantellata del tutto, perché «un’altra pandemia potrebbe rivelarsi importante anche tra qualche tempo». La filosofia è procedere un passo alla volta. Il 31 marzo lo stato di emergenza finirà e se i contagi do- vesserò tornare a crescere si correrà ai ripari «con le strutture esistenti». L’ordinarietà delle vaccinazioni sarà svolta dal ministero della Salute e dalle Regioni. E qui Draghi rivendica il «rapporto perfetto» con i governatori, che nel prefedente governo era stato «una delle tonti di maggiore difficoltà, per orientamenti diversi». E il merito, loda il premier, è della ministra Mariastella Gelmini e del presidente Massimiliano Fedriga. Con lo stato di emergenza tramonta anche il Comitato tecnico scientìfico. A fine mese il Cts sarà sciolto e il lavoro dei tecnici continuerà con il Consiglio superiore di sanità è l’Istituto superiore di sanità. La scienza II presidente ringrazia Locatelli, Brusaferro, i mèmbri presenti e passati «per il supporto straordinario in situazioni difficile e rivendica di aver preso ogni decisione «con il supporto della scienza, non sulla base di sensazioni». Merito dei vaccini se «sono stati evitati quasi 80 mila decessi in più in Italia solo nel 2021». È il giorno dei tributi e il più sentito e caloroso è per il ministro della Salute, che siede alla sinistra di Draghi: «Voglio ringraziare Roberto Speranza, che ha vissuto questa esperienza dall’inizio alla fine, una prova straordinaria anche da un punto di vista psicologico. Desidero esprimergli la gratitudine mia e di tutti gli italiani». Il premier lo aveva fatto anche in Cdm, chiamando per Speranza l’applauso di tutti i ministri, anche i più antipatizzanti. E per una volta, dopo la Protezione civile e dopo il generale Figliuolo la cui nomina ha portato «una svolta radicale», Draghi ringrazia anche il «governo precedente», quello di Giuseppe Conte: «Ha dovuto prendere decisioni in situazioni di straordinaria difficoltà, l’Italia è stato il primo Paese aggredito dal virus e quelle immagini rimarranno nella nostra memoria». E la politica? Le tensioni nella maggioranza? In Consiglio dei ministri il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha attaccato Roberto Speranza per non aver voluto togliere in anticipo il green pass per i ristoranti al chiuso. E Draghi, quando la domanda arriva, bacchetta il dirigente leghista: «Sono incuriosito da come il ministro Garavaglia abbia quantificato i 500 milioni di danni al turismo…». Ma poi il premier sdrammatizza, assicura che il Consiglio dei ministri è «andato bene, tranquillo» e lascia che il ministro Speranza rivendichi i «risultati straordinari» della campagna vaccinale italiana, «una delle più significative del mondo». Molti si domandano se in autunno saremo costretti a porgere di nuovo il braccio e il ministro della Salute risponde che «non ci sono evidenze scientifiche per sottoporre tutti a una quarta dose», ma se dovesse rivelarsi necessario «saremo pronti». E la notizia è che si valuta l’ipotesi di una quarta dose «a fasce generazionali più avanzate». Il green pass sarà presto un ricordo e Draghi vuole che l’importanza di una norma che ha sollevato polemiche furibonde e provocato più volte lo smarcamento della Lega resti agli atti. Per il premier è stato «un grande successo», che nel 2021 ha consentito il balzo del Pii del 6,5%. Anche il ministro Renato Brunetta, grande sponsor del certificato verde, vuole si sappia che «il green pass è stato la via italiana per la crescita, in piena sili messaggio Grazie a tutti gli italiani per l’altruismo e la pazienza dimostrata, siamo stati bravissimi Le parole sul ministro Grazie a Speranza La campagna vaccinale è stata una delle più significative al mondo I punti Fine dell’emergenza La prevenzione risultati «Fase ordinaria» II 31 marzo sarà l’ultimo giorno dello stato di emergenza sanitaria: era iniziato 26 mesi fa, il 31 gennaio del 2020, su segnalazione dell’Oms Dall’i aprile non d saranno più il Cts e il commissario straordinario: «Ma la struttura anti Co vid non sarà smantellata del tutto»: potrà essere riattivata O La copertura vaccinale con prima dose sfiora il 91% della popolazione, è a 11’89,6% per la seconda, le dosi booster sono state finora 38 milioni La fase tuttora in corso della campagna vaccinale verrà portata avanti in via «ordinaria», come ha detto il premier, dal Ministero della Salute e dalle Regioni Premier II presidente dei Consiglio Mario Draghi,