In poco più di mezz’ora si attraverseranno mille anni di storia. Rigorosamente in versione 2.0. I miti che hanno fatto grande Villa Rufolo rivivranno grazie alle tecnologie attraverso cui sarà ricostruita la vita del prestigioso monumento. Mille anni e un mondo tutto da scoprire: da Wagner a Reid, da Boccaccio a Escher. E a fare da anfitrione sarà il fantasma di Lorenzo Rufolo. Col padrone di casa ci si addentrerà in uno dei pochi luoghi al mondo dove convivono suggestioni antiche e moderne, arte e natura, eleganza e passione. “Come padrone di casa sono orgoglioso di avervi ospitato” dirà Lorenzo Rufolo alla fine del fantastico viaggio realizzato dalla Fondazione Ravello e che di fatto apre la stagione artistica della Città della Musica. Il fortunato progetto di proiezioni mappate e ologrammatiche, già messo in campo nel 2014 per la valorizzazione del monumento simbolo di Ravello, è stato arricchito e reso ancora più suggestivo quest’anno dalla creazione di nuovi quadri ed effetti. Dal 24 aprile al 24 maggio prossimi, “Mille anni di Magia” offrirà uno spettacolo davvero unico nel suo genere. I “quadri” faranno rivivere i passaggi degli artisti, scrittori e letterati che hanno reso Ravello immortale. A cominciare naturalmente da Giovanni Boccaccio, vero e proprio antesignano del gran tour ravellese. Per questo, forse, Pier Paolo Pasolini nell’ambientare il suo “Decameron” al Sud, volle che una parte della storia fosse riportata proprio a Ravello. Boccaccio però è solo il primo di una ricca serie di letterati che da Ravello e da Villa Rufolo hanno tratto ispirazione. Dopo di lui, infatti, sono passati per quei viali e quei giardini Edward Morgan Forster, André Gide, Paul Valéry, Tennessee Williams, Truman Capote, Gore Vidal: tutti attratti dal fascino discreto e misterioso dei luoghi, tutti in cerca di un buen retiro bello e stimolante. Ma il passaggio che ha fatto le fortune di Ravello facendola assurgere a “Città della Musica” risale al 26 maggio 1880 quando, a dorso d’asino ed in compagnia della moglie Cosima, il grande compositore tedesco Richard Wagner si mosse dal convento dei Cappuccini di Amalfi, per visitarla. Trovò Villa Rufolo più bella che mai. Fu proprio qui, tra la torre ed il piccolo pozzo, che Wagner ebbe un’ispirazione folgorante: “Il magico giardino di Klingsor è trovato”, avrebbe scritto qualche ora dopo sul registro della locanda Palumbo, con ciò intendendo di avere ravvisato finalmente, a Villa Rufolo, le sembianze del regno fatato abitato dal perfido mago Klingsor, protagonista del secondo atto del “Parsifal”. Il monumento simbolo della città era appena stato risistemato da Sir Francis Nevile Reid, il nuovo appassionato proprietario scozzese. Proprio a Wagner sarà dedicata una delle sette proiezioni mappate. Un’altra, invece, esalterà le linee e le geometrie straordinarie dei giardini sospesi sul mare, cornice del prestigioso festival estivo giunto allo sua sessantatreesima edizione. Un disegno che sembra richiamare le linee geometriche di Maurits Kornelis Escher, che pure soggiornò a lungo a Ravello, negli anni Venti, presso l’Hotel Toro. Il viaggio nei mille anni di storia si conclude ai giorni nostri, guardando al futuro e proiettando il visitatore verso la nuova edizione del Ravello Festival. Perché non ci sono luoghi più adatti di Ravello e di Villa Rufolo a raccogliere ed esibire, in un unico irripetibile spazio, le eccellenze mediterranee della natura e dell’arte.