Anche i minori venivano istruiti e istigati a compiere furti. quanto emerge dall’inchiesta “The Jackal” condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro che stamani ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sei indagati. In tre sono finiti in carcere: Alessandro Bevilacqua di 32 anni, Stefano Bevilacqua (30) e Elio Pirroncello (25); per altri tre, invece, il gip Pietro Scuteri ha disposto l’obbligo di presentazione: Francesco Martino (47), Antonio Bevilacqua (44) e Annunziata Passalacqua (51). Altre
cinque persone risultano indagate in stato di liberta’.
La Procura aveva contestato anche il reato associativo che,
pero’, non ha trovato accoglimento da parte del gip. Per il capo
della Squadra Mobile di Catanzaro, Nino De Santis “gli indagati
avevano elevato il crimine a sistema di vita, furti nelle case,
nei negozi, estorsioni, scippi. Erano un vera e propria ditta a
cui ci si poteva rivolgere per avere televisioni, gomme per
auto, motori ma anche armi”. Proprio dal furto di fucili,
pistole e cartucce nella casa di un pensionato catanzarese sono
partite le indagini. L’attivita’ investigativa ha consentito di
scoprire che i malviventi avevano commesso il delitto
scassinando l’auto della vittima mentre questi si trovava dal
barbiere ed appropriandosi cosi’ di un mazzo di chiavi, tra le
quali quelle della abitazione della vittima del furto e quelle
dell’armadietto blindato dove lo stesso teneva le armi. Solo un
fucile e’ stato recuperato dagli investigatori a casa di uno
degli indagati. “Allo stato – ha aggiunto il vice capo Angelo
Paduano – non si possono escludere collegamenti del gruppo con
altri ambienti criminali”