Continua ad aumentare, in Campania, il tasso di contagio. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati
dell’Unita’ di crisi della Regione Campania, sono 622 i casi
positivi su 14.625 test esaminati. Se ieri l’indice di
positivita’ era pari al 3.95%, oggi sale al 4,25%.
Tre i decessi nelle ultime 48 ore e 5 deceduti in precedenza ma
registrati ieri. Negli ospedali resta invariato a 16 il numero
dei posti letto occupati nelle terapie intensive; aumentano,
invece, i ricoveri in degenza passando dai 290 di ieri ai 303 di
oggi. “Noi chirurghi siamo preoccupati che
un eventuale recrudescenza di questa pandemia possa riportarci
alla situazione di quei mesi che speriamo essere passati.
Situazione che per primi sappiamo non essere solo medica, ma
anche sociale ed economica”: lo scrivono in una lettera aperta i
chirurghi italiani che si rivolgono a tutti i cittadini del
nostro paese esortandoli a sottoporsi alla vaccinazione contro
il SARS-CoV2.
“Voi pazienti avete pagato troppo per questo e lo state
ancora pagando – continua la lettera – Non esistono solo
pazienti Covid positivi esistono pazienti cronici, acuti,
fragili, ai quali la pandemia ha tolto risorse e possibilita’ .
Esistono pazienti neoplastici per i quali la continuita’ delle
cure e soprattutto una diagnosi precoce corrisponde in maniera
direttamente proporzionale a migliori possibilita’ di guarigione,
possibilita’ di sopravvivenza e qualita’ di vita. La vaccinazione
contro la SARS-CoV2 puo’ aiutare a ridurre la pressione sui
Sistemi Sanitari di tutto il mondo, compreso il nostro, evitando
di ricorrere nuovamente a misure drastiche di
ridimensionamento”. “Stiamo vivendo un periodo d’incertezza
inerente questa triste pandemia, incertezze che solo unendo le
voci di tutti gli interessati e attori potremmo in qualche modo
superare – dice Ferdinando Agresta, Presidente della Sice –
Societa’ Italiana di Endoscopia Chirurgica e Nuove Tecnologie –
Per questo motivo anche noi chirurghi, professionisti
apparentemente in seconda linea in questa guerra contro il virus
vogliamo unire la nostra voce a quelle istituzionali e non al
fine di poter, ove necessario, convincere e invitare alla
vaccinazione”.