La situazione negli ospedali “e’ gravissima e assolutamente critica, con Pronto soccorso e reparti ormai intasati ed il 118 subissato di chiamate: con
questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre
si satureranno le terapie intensive, mentre sono gia’ in grande
sofferenza i posti nei reparti Covid ordinari e nelle
sub-intensive”. Lo sottolinea all’ANSA Carlo Palermo, segretario
del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri,
l’Anaao-Assomed. Il nuovo dpcm, afferma, e’ “un punto di
equilibrio tra esigenze economiche e sanitarie, ma potrebbe non
bastare”. Nuovo balzo dei contagi per Covid che
per la prima volta dall’inizio dell’emergenza superano quota
20mila in un giorno: secondo i dati del ministero della Salute
sono stati registrati 21.273 nuovi casi nelle ultime 24 ore con
161.880 tamponi, oltre 15.700 meno di ieri. In calo invece
l’incremento del numero delle vittime: 128 nelle ultime 24 ore
ieri erano 151) che portano il totale a 37.338 “Una procedura macchinosa nel Decreto Rilancio e una grande confusione nei piani presentati dalle
regioni hanno causato un grave ritardo nell’incremento delle
terapie intensive tra luglio e ottobre”. E’ quanto affermano il
ministero della Salute e il commissario per l’emergenza Domenico
Arcuri nel nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 29 ottobre.
“Anticipando i termini previsti dalla norma – dicono dal
dicastero di Speranza – il ministero ha approvato entro il 17
luglio i piani delle regioni. Poi questi sono stati trasmessi
alla Corte dei conti, dove sono stati esaminati per alcune
settimane. Poi il commissario Arcuri ha dovuto confrontarsi sui
piani con ciascuna regione, al fine di costituire i capitolati
di gara e poi decidere con esse se lasciare la delega come
soggetto esecutore al presidente di regione oppure tenerla lui
stesso. Alcune regioni, come Veneto ed Emilia Romagna, hanno
deciso di prendere la delega e diventare quindi soggetti
attuatori. Altre hanno preferito lasciare lo stesso Arcuri
soggetto attuatori”. Una procedura farraginosa “che purtroppo e’
stata prevista dal decreto rilancio” dice Arcuri che poi
aggiunge: “Ma le difficolta’ maggiori sono venute dalla durata
media dei piani regionali. Era di 27 mesi, due anni e tre mesi.
Tre regioni hanno presentato un piano di sei mesi. Una ha
presentato un piano di 87 mesi. E’ finita che ho rifatto i piani
da capo e entro qualche mese arrivera’ tutto”.
All’inizio della pandemia i posti in terapia intensiva erano
5179, poi – prosegue Arcuri – ne abbiamo attivati 3109″. Ma il
problema, prosegue il commissario, non e’ nei reparti di
emergenza “ma nei letti ordinari. Il problema e’ che i medici
mandano in ospedale troppe persone che hanno soltanto la febbre
a 38”. Quanto ai banchi, Arcuri conferma che entro la fine del
mese saranno consegnati consegnati alle scuole tutti quelli
necessari. Ma c’e’ stato un atteggiamento molto diverso tra
regione e regione. “La Valle d’Aosta ha chiesto banchi nuovi per
l’8% della popolazione scolastica. Il Veneto per il 14, l’Emilia
Romagna per il 15, il Lazio per il 52, la Campania per il 61 e
la Sicilia per il 69. E’ chiaro che queste ultime regioni ne
approfittano per rifarsi le scuole.