Il 31 dicembre in piazza Vittoria si esibiranno i deejay napoletani conosciuti in tutto il mondo
Un Capodanno diviso in due: un veglione classico, per famiglie, e uno dance. Da un lato la tradizionale festa a piazza del Plebiscito, quest’anno con Loredana Bertè, James Senese, Raiz e Sal Da Vinci. Dall’altro c’è la notte della dance: due dj set sul lungomare, tra piazza Vittoria e Rotonda Diaz; i dj annunciati sono le star Deborah De Luca e Riva Starr, poi i talenti Ellynora, Marco Corvino e Danilo De Santo. Dunque chi è in giro per Napoli, durante l’ultima notte dell’anno, non ha che da scegliere: tra la musica leggera e l’elettronica, tra i cori dei brani e i beat, il repertorio canoro italiano e napoletano e i suoni dei mischiadischi nostrani. L’idea di avere un’opzione disco è già stata sperimentata, con successo, nelle ultime notti di San Silvestro. Ma quest’anno l’offerta del Capodanno dance si amplia: oltre le esibizioni dei big della consolle ci sarà anche un momento dedicato ai giovani, ovvero un contest per emergenti; tra questi viene individuato un minore a rischio a cui viene offerto un corso professionale per dj. Dando uno sguardo ai protagonisti l’amministrazione ha deciso di giocare in casa: Deborah De Luca e Riva Starr sono partenopei, molto affermati sulla scena italiana e internazionale. De Luca, classe 1980, è nata a Scampia, e tiene molto all’origine all’ombra delle Vele. Ha collaborato con nomi celebri nel mondo del djing, da Magda a Dj Ralf, passando per Someone Else e Layo & Buswaka, oggi suona in club di ogni parte del mondo. Riva Starr, il cui vero nome è Stefano Miele, è nato nel 1974. In pochi anni si è conquistato un posto di rilievo nella scena elettronica mondiale; il beatmaker napoletano è trapiantato a Londra da diversi anni e ha collaborato con personaggi del calibro di Pete Tong e Fatboy Slim.
L’intento del Comune è diversificare l’offerta dell’ultimo dell’anno, sia per ragioni di capienza delle location che per arrivare a platee differenziate. Difficilmente un turista giovane, magari straniero, si fa affascinare dal repertorio italiano: piuttosto predilige sfrenarsi sulle frequenze dell’house, techno e dintorni. Diventa così una notte tutta da ballare e che può essere vissuta anche come seguito dell’altra, pensata più per le famiglie e dunque programmata per la prima serata. Insomma dopo il Plebiscito la scena si sposta sul lungomare con lo spettacolo dei fuochi d’artificio e la sezione definita dagli organizzatori «clubbing & jam session». «Per la terza volta il Capodanno a Napoli è una festa del live, in seno al progetto di “Napoli città della musica”, con attenzione ai giovani talenti, alla tradizione che guarda però al futuro, e così anche alle nuove sonorità» commenta l’avvocato Ferdinando Tozzi, consigliere delegato per l’industria musicale del sindaco Gaetano Manfredi.
«Il terzo Capodanno è la sublimazione di tutto un lavoro quotidiano svolto dal Comune: da una parte si pensa al recupero della tradizione della canzone e dei testi napoletani classici, dall’altra a lanciare nuovi giovani artisti sul palco, «adottati» da chi ce l’ha fatta e ora può pensare a dare buoni esempi musicali e sociali a chi si misura per la prima volta con il palco tra note, voci e parole, ma anche campionamenti e autotune». L’offerta clubbing non finisce qui: l’1 gennaio 2025 lo spettacolo riparte nel pomeriggio, dalle 16 a mezzanotte ci sarà una jam session di chill out nei pressi della Colonna Spezzata, sempre a piazza Vittoria, ormai la dance floor della città.
M.O