La Polizia ha dato oggi esecuzione a diverse ordinanze di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di amministratori di strutture pubbliche partenopee, legali rappresentanti di imprese e imprenditori ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Sono 10 in tutto le misure cautelari emesse nell’inchiesta (una in carcere, cinque ai domiciliari e quattro obblighi di soggiorno). Oggetto delle indagini e degli approfondimenti investigativi svolti, appalti presso l’azienda ospedaliera di rilievo nazionale Santobono-Pausilipon e appalti presso l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (Adisu).
Le indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono state condotte dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano ed Enrica Parascandolo, e riguardano presunte tangenti che sarebbero state versate per appalti dell’azienda ospedaliera Santobono-Pausillipon.
In particolare gli inquirenti si sono soffermati su un appalto di 3 anni (prorogabile per 2) e da 11,5 mln, relativo a servizi di pulizia e logistica. Secondo i pm, la ditta poi assegnataria avrebbe promesso (e comunque mai versato del tutto) 200mila euro a tre indagati per assicurarsi l’appalto. Altra vicenda di sospetta corruzione è relativa invece ad un appalto di pulizie presso Adisu, questo per il quale la presunta tangente corrisposta sarebbe di 20mila euro.
Fra gli indagati anche dirigenti della Manutencoop. Ai domiciliari l’avvocato Guglielmo Manna, il marito della giudice Anna Scognamiglio, che si occupò del processo per l’applicazione della legge Severino per il Governatore De Luca