“Il Loreto Mare e’ cambiato completamente, non e’ piu’ un ospedale generalista, sta diventando
una struttura per malattie infettive e abbiamo preparato il
personale ad affrontare l’emergenza e a proteggersi dal
contagio”. Cosi’ Franco Faella, ex direttore del dipartimento
infettivologico dell’Ospedale Cotugno di Napoli, racconta il
nuovo reparto dell’ospedale di Napoli che sara’ dedicato alla
cura del coronavirus. Faella, 74 anni, e’ in pensione dal 2015 ed
e’ stato richiamato dal direttore generale dell’Asl Napoli 1 di
Napoli Ciro Verdoliva per verificare i lavori all’ospedale
Loreto Mare e formare il personale.
“L’ospedale non ha piu’ i pazienti ordinari – spiega Faella –
e i lavori sono stati portati avanti in poco tempo con
professionalita’ e offrono sicurezza. Ci sono gia’ 10 posti letto
pronti e sicuri per le malattie infettive ed e’ stato
ristrutturato rispettando le norme di sicurezza per la
rianimazione dei pazienti infettivi”. Al Loreto Mare partiranno
subito 10 posti di terapia intensiva, ma sono in preparazione
venti posti di terapia sub intensiva e 40 posti di medicina per
i pazienti che non avranno bisogno di ventilazione. Oggi e’ stato
chiuso il pronto soccorso dell’ospedale che si trova su Via
Marina e “gia’ domani potra’ arrivare il primo paziente in terapia
intensiva per il covid19”, annuncia il direttore generale
dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva che oggi ha anche mostrato il
nuovo reparto al presidente della Regione Campania Vincenzo De
Luca.
“Al Loreto Mare – spiega Verdoliva – avremo un’area ampia con
120 posti letto per i pazienti del coronavirus. Abbiamo subito
10 posti in piu’ in terapia intensiva e la prossima settimana ne
avremo altri venti per la terapia sub intensiva ma gia’
attrezzato con i macchinari per la terapia intensiva, garantendo
quindi la pressione negativa. Fa parte della nostra preparazione
a un eventuale scenario peggiore per il coronavirus. In due
settimane avremo anche ulteriori 40 posti di degenza ad alta
intensita’ di cura per il covid19”. Il Loreto Mare e’ stato
evacuato nel giro di 48 ore e tutti i pazienti ‘ordinari’ sono
stati trasferiti in tre ospedali cittadini: l’Ospedale del Mare,
il Pellegrini e il San Paolo. Intanto il personale si e’
sottoposto a una preparazione specifica da ospedale
infettivologico: “Ho lavorato – spiega Faella – alla
preparazione dei medici dei medici e degli infermieri,
soprattutto per questi ultimi la preparazione insiste
sull’aspetto generale dell’infezione e sulle metodologie di
utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, per
difendersi”. Una sfida che Faella ha raccolto con entusiasmo:
“Quando mi hanno chiamato – spiega – non potevo rifiutare,
sarebbe stato vigliacco. Io ero al Cotugno dal ’70, ho vissuto
li’ il colera, ma questa e’ la situazione piu’ grave che ho mai
visto e penso ai colleghi lombardi che, sentendo i numeri,
stanno vivendo una situazione davvero drammatica”.