di Teresa Lucianelli:
Campania, Pizza a domicilio: fumata bianca! Firmata l’ordinanza della Regione per la consegna del cibo a casa da lunedì prossimo. Via libera anche per librerie e cartolibrerie
Napoli. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha finalmente sbloccato con l’ordinanza appena firmata la consegna a domicilio dei cibi pronti, pizza in testa, richiesta a furor di popolo.
È dunque certo che i cittadini campani potranno avere nuovamente a casa l’adorata pizza e le delizie tipiche della cucina partenopea e regionale e da bar e pasticceria.
Finalmente dopo appelli, richieste e un’estenuante battaglia, viene consentita così come è già nelle altre regioni d’Italia, la consegna domiciliare di cibo, da parte dei locali ristorativi della regione che, da lunedì prossimo 27 aprile, riaprono le attività ma esclusivamente per il delivery e con precisi limiti specificati nella severa ordinanza.
Come sottolineato dallo stesso governatore: “è questo un primo passo e un primo segno di rilancio delle attività economiche, secondo una linea di responsabilità e di prudenza, che richiede, da parte di tutti, il rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell’altrui incolumità”
Il provvedimento è articolato “in maniera da diluire la mobilità nel corso della giornata ed evitare assembramenti” precisa De Luca che avverte: “sarà fondamentale rispettare tutti i dispositivi di sicurezza, pena sanzioni severe a carico degli inadempienti”. E sulla tassatività delle contravvenzioni c’è da credergli!
Un importante traguardo per il settore al quale appartengono migliaia di pizzaioli e ristoratori campani, che dopo oltre un mese di chiusura e quindi di mancati incassi, sta attraversando una crisi drammatica, a causa della quale sono a rischio moltissimi posti di lavoro. Sarà infatti molto difficile per la gran parte delle attività riuscire a ma tenere tutto il personale che era in servizio prima della serrata imposta dal governo e propagata per la Campania dalla Regione.
Il sevizio a domicilio consentirà almeno ai titolari di respirare una prima boccata d’ossigeno, per quanto limitata, e al personale di ricominciare a lavorare, anche se per lo più con turnazioni, giacché la mole d’impegno richiesto sarà nettamente inferiore in considerazione della domanda che si prevede inferiore rispetto a quella di un’attività a pieno regime.
La decisione è stata presa dal presidente della Campania, dopo un’approfondita riunione della task force regionale anti-coronavirus. Ora la conferma con la firma appunto della tanto attesa ordinanza, per quanto essa sia particolarmente limitativa.
È stata comunque almeno accolta, dopo numerose e più che motivate sollecitazioni da parte degli organi di categoria, la richiesta dei ristoratori che hanno numerose volte garantito l’osservanza delle normative vigenti nelle altre regioni italiane dove il delivery è normalmente consentito.
Questa differenza sostanziale tra la Campania e le altre parti del Belpaese ha fatto lungamente e intensamente discutere nelle ultime settimane. Tante le proteste dell’utenza oltre che degli addetti al settore gravemente penalizzati dal fermo imposto.
Il governatore si è dichiarato più volte ufficialmente contrario alla consegna domiciliare di pizza e piatti pronti, motivando il suo diniego con la necessità di osservare la massima prudenza, strettamente connessa all’esigenza di non diffondere il contagio. Alla luce dei segnali incoraggianti sul fronte dei contagi, la Regione Campania ha infine reputato che fosse attuabile una parziale ripresa dell’attività ristorativa, strettamente limitata appunto al delivery e con una serie di paletti.
Le associazioni dei pizzaioli unite in quella che è diventata una vera e propria battaglia per la tutela dei moltissimi posti di lavoro e per la sopravvivenza delle attività ristorative regionali, hanno infatti ribattuto a più riprese – e con loro gli organi d’informazione, innanzitutto i giornalisti specializzati, e su tutti i social i moltissimi consumatori e appassionati della buona cucina e pasticceria campana e della pizza, tra i massimi simboli di della nostra cultura gastronomica – che il trasporto a domicilio poteva essere assicurato con le precauzione sanitarie necessarie, a maggior ragione che proprio la pizza viene cotta in forno a temperature altissime e sono preparati a calore notevole anche i piatti pronti della tradizione regionale, preparati in olio bollente.
Senza contare che moltissime panetterie, rimaste regolarmente in funzione durante il periodo d’emergenza, stanno vendendo anche la pizza. Perché non allora i pizzaioli addetti elettivamente alla sua preparazione?
Il ragionamento non fa una grinza!
Fumata bianca pure per l’apertura di librerie e cartolibrerie. Sono stati infatti individuati orari e modalità di prenotazioni on line e anche per questo settore viene consentita la consegna a domicilio. Le nuove disposizioni entrano in vigore dal 27 aprile prossimo.
L’ORDINANZA PER BAR, RISTORAZIONE E LIBRERIE
Tanto attesa, ecco l’ordinanza che ripristina sul territorio regionale alcune attività commerciali e produttive di grande rilievo: bar, pasticcerie, pizzerie, pub e gastronomie, ma anche librerie e cartolerie.
Per ciascuna attività sono previsti orari diversificati e modalità di consegna a domicilio, che è esclusiva per i servizi bar e di ristorazione – l’ormai celebre delivery – ed inoltre obbligo di sanificazione dei locali e distanziamento sociale con mascherine e guanti obbligatori.
Sono consentite le attività e i servizi di ristorazione con la seguente organizzazione:
bar e alla pasticcerie, dalle ore 7,00 alle ore 14,00
gli altri – ristoranti, pizzerie, gastronomie, pub – esclusivamente dalle ore 16,00 alle ore 22,00
per tutti con la sola modalità di PRENOTAZIONE TELEFONICA O ONLINE E CON CONSEGNA A DOMICILIO e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi.
le attività di commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, cartoleria e libri, potranno essere aperte esclusivamente dalle ore 8,00 alle ore 14,00, con raccomandazione di adottare misure organizzative atte a
promuovere la modalità di vendita con prenotazione telefonica
oppure on line.
L’ordinanza, inoltre, dispone le chiusure per il 25 (solo pomeriggio), il 26 ed il primo maggio, giorni festivi, ad eccezione delle farmacie, delle edicole e dei distributori di carburante.
Requisito essenziale: rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell’altrui incolumità. Sembra scontato, ma è giusto tenerlo bene a mente.
A questo link potrete consultare l’ordinanza