Questa mattina, piazza del Gesù si è trasformata in un luogo di riflessione e protesta contro l’ondata di violenza che ha scosso Napoli e l’area metropolitana nelle ultime settimane. Centinaia di cittadini si sono riuniti per prendere parte all’iniziativa organizzata da Libera Campania, che ha voluto creare uno spazio di dibattito collettivo su un problema sempre più pressante: la mattanza che colpisce giovani e giovanissimi, spesso ancora adolescenti.
Le immagini degli ultimi episodi di violenza urbana sono vive nella memoria collettiva, e i cittadini di Napoli sentono il bisogno di lanciare un messaggio chiaro e determinato: basta con questa spirale di sangue. L’incontro ha visto la partecipazione di molte associazioni, sindacati, e movimenti civici, uniti dalla volontà di chiedere interventi concreti e rapidi da parte delle istituzioni. Sul palco si sono alternate testimonianze di chi, attraverso esperienze costruttive, cerca di contrastare la violenza, ma anche voci di critica nei confronti di una gestione percepita come inadeguata di questo problema.
Il richiamo alle istituzioni è forte: prefetto e questore sono stati chiamati a rispondere a questa situazione d’emergenza, a garantire maggiore sicurezza e a mettere in atto strategie per contrastare la violenza che si annida nei quartieri. Un’attenzione particolare è stata posta sull’aspetto che più sconvolge e angoscia: i protagonisti di questi episodi sono spesso ragazzi giovanissimi, che, più che autori, sono le vittime di una realtà che non lascia loro via di fuga.
Questa mattina, mentre la manifestazione era in corso, la tragica notizia della morte di un giovane ricoverato all’ospedale Pellegrini ha portato ulteriore sgomento tra i presenti. Un’altra giovane vita strappata prematuramente, un’altra famiglia distrutta dal dolore. Questo drammatico evento ha dato ancor più senso e urgenza alle richieste dei manifestanti, che, con forza, hanno gridato: “Fate presto!”
Dal palco, i rappresentanti delle associazioni hanno condiviso anche storie di riscatto, esperienze in cui l’impegno civile ha fatto la differenza, trasformando realtà difficili in opportunità di rinascita. Tuttavia, sono emerse anche voci di sconforto e rabbia: la sensazione diffusa è che il problema non venga affrontato con la necessaria priorità. Troppo spesso, infatti, la violenza giovanile è vista solo come un fatto di cronaca, senza un’analisi approfondita delle sue cause e senza un piano d’azione efficace.
I cittadini chiedono un intervento immediato, strutturato e partecipativo. Vogliono una Napoli più sicura, in cui i giovani possano crescere lontano dalla violenza. L’appello è stato lanciato: “Fate presto!”
M.O