Nella seconda metà del ‘700 Carlo di Borbone acquistò un territorio nei pressi della reggia di Caserta per realizzarvi quel sito che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo per la produzione della seta. Carlo nel 1759 divenne Re di Spagna e suo figlio Ferdinando IV, a soli 9 anni, ereditò il Regno di Napoli. Nel 1768 sposò Maria Carolina d’Asburgo, figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, trasformò l’antica Vaccheria nella fabbrica per la seta. I telai vennero sistemati nel nel cortile del Belvedere, e funzionavano grazie all’acqua dell’acquedotto costruito dal Vanvitelli per alimentare le fontane della vicina reggia.
Nel 1789 fu realizzata la Città dell’Utopia, detta “Ferdinandopoli”, nella quale gli operai, donne e uomini, percepivano gli stessi salari, diversi solo per i loro meriti.
La città fu abbandonata alla fine del ‘700 a seguito della dominazione napoleonica. Solo qualche opificio ha poi continuato la produzione delle famose sete, nonché una scuola d’arte, l’Istituto Statale Artistico “San Leucio”, il quale nacque per continuarne la tradizione serica, ed è oggi diventata una delle più belle e concrete realtà scolastiche dell’intera regione. L’Istituto è uno dei tre in Campania ad aver costituito un Polo Specialistico per la Moda, istituito dalla Regione Campania per rafforzare la formazione professionale superiore, al fine di migliorare le possibilità di occupazione dei giovani, valorizzando le competenze, l’abilità e le potenzialità degli studenti. Oltre che creare costruttive e positive forme di raccordo e integrazione tra scuola e territorio.
Da settembre di quest’anno è operativo un indirizzo professionale dedicato alle produzioni tessili-sartoriali legato alle creazioni artigianali del territorio. «Con orgoglio annuncio – spiega il preside Antonio Fusco – che ritorna l’arte serica a San Leucio, grazie ad un corso che ci è stato riconosciuto quale Istituto Professionale. Un’opportunità per i giovani del territorio e per il territorio stesso. Si affiancheranno al percorso liceale due indirizzi dell’iter professionale. Il progetto formativo vuole rivedere il rapporto della scuola con le tradizioni artigianali leuciane, legate alla cultura della seta e al sito monumentale del Belvedere, ma in un’ottica moderna che coniughi tradizione e innovazione, arte e tecnologia».
L’offerta formativa del Liceo Artistico si basa sull’innalzamento dei livelli qualitativi e quantitativi dell’offerta formativa, nel tentativo di ridurre l’insuccesso, l’abbandono e la dispersione scolastica, con il miglioramento dell’efficacia degli interventi e dell’efficienza dei servizi erogati, con una particolare attenzione alle esigenze dell’utenza e del territorio e con la promozione dello sviluppo della personalità degli studenti, consapevole e responsabile.
Il profilo formativo è finalizzato a conservare e a valorizzare gli stili, le forme, le tecniche proprie della storia artigianale e locale degli indirizzi professionali con l’opzione per le produzioni tessili-sartoriali e per le produzioni artigianali Il fine ultimo e quello di salvaguardare competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile – sartoriale e dell’arredamento, con riferimento all’arredo storico e al restauro del tessuto e del mobile. Il titolo di studio conseguito e le competenze acquisite consentiranno ai giovani di affacciarsi al mondo del lavoro oppure di continuare gli studi universitari in particolare di architettura e di design industriale, o presso l’Accademia delle Belle Arti. Il percorso professionale sarà affiancato dai sette indirizzi di studio del liceo che coprono tutti i settori della formazione artistica: design e arredo, design moda, scenografia, grafica, arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimediale.
Il corso di studi si articola in un triennio al termine del quale si consegue il diploma di Maestro D’Arte e della Moda e del Costume, che consente di per elaborare bozzetti di moda attuale e di costume con tecniche grafico-pittoriche, corredati dalle indicazioni sui materiali e sui procedimenti operativi; in un biennio sperimentale con il quale si consegue il diploma di Arte Applicata della Moda e del Costume. Nelle esercitazioni di laboratorio di “Modellistica per il figurino” e di “Taglio e confezione” vengono realizzati modelli e prototipi.
La moda è un fenomeno complesso che rispecchia le trame e gli sviluppi di una società. E’ possibile, vedere attraverso la moda, il progresso degli usi e dei costumi di un popolo, la vicenda dei suoi gusti, dei suoi pudori, delle sue gioie dei suoi pregiudizi, ma anche la storia del suo stile, della sua morale, della sua condizione sociale. Il percorso didattico, che la sezione “Arte del tessuto della Moda e del Costume” si propone, è quello di stimolare l’estro creativo degli allievi verso il design e la progettazione nel settore, inseguendo l’innovazione e la continua evoluzione economico – sociale – tecnologica della moda stessa, sia in ambito nazionale, con particolare riferimento al territorio di appartenenza, sia nel mondo. La ricerca e l’analisi dell’evoluzione della moda di ieri e di oggi, le sue tendenze con le sue varianti costituiscono la base per sperimentare nuovi design e nuovi materiali. Le tecniche artigianali tradizionali, opportunamente rielaborate, trovano nuove collocazioni nel campo dell’abbigliamento. La sezione moda contribuisce in modo significativo alla dinamicità del Liceo Artistico di San Leucio, con un profondo rapporto con il territorio collaborando con Enti e Associazioni per sfilate a tema, rappresentazioni culturali in costume storico, eventi teatrali e a saggi di danza.
Sviluppando tali presupposti, l’obiettivo finale è la progettazione e la realizzazione di una collezione di capi femminili, ma anche l’elaborazione di costumi storici con temi specifici legati all’arte, alla natura o ad eventi sociali. Quindi il ruolo centrale della formazione dei giovani è rivestito dall’orientamento scolastico e professionale, che andrà conseguito attraverso l’organizzazione di esperienze, processi logici e strategie di apprendimento finalizzati, nonché attraverso la valorizzazione delle competenze, abilità e potenzialità degli studenti
A cura di Harry di Prisco