Una versione del tutto rinnovata ed ambiziosa di nuovi successi
Dopo 9 anni di successi, diversamente dal procedere sugli allori come fanno altri organizzatori di manifestazioni, Rosario Mattera, ideatore e realizzatore di “Malazè” ha voluto iniziare un nuovo percorso dello stesso evento annuale denominato ora Malazè social del #tipicamenteflegreo, con un format diverso ed un nuovo sito: da malaze.org a wwwmalaze.it. La manifestazione, completamente autofinanziata, è divenuta uno dei maggiori appuntamenti enogastronomici della Campania. L’anteprima della X edizione di Malazè è stato realizzato ospitato dall’incantevole nuova struttura del Blu Yachting Club in via Miliscola 181, località Lucrino direttamente sul mare con quelle sensazioni che il golfo di Pozzuoli può trasmettere e far crescere l’attesa di operatori e di enogastronauti per l giornate dal 5 al 15 settembre nelle quali l’intera area flegrea diverrà centro mondiale di enogastronomia, storia, arte, cultura e spettacoli. Essendo veramente tante le novità di questa edizione rimandiamo i lettori ad una scoperta,di non poco piacere, che il sito potrà meglio illustrare. Lo sviluppo, l’identità e la sostenibilità, di queste terre campane, sono divenute nei primi 9 anni di sviluppo di Malazè una realtà da meglio sviluppare ed con questi intendimenti che Rosario Mattera, in conferenza stampa di presentazione del suo nuovo programma, ha affermato di voler procedere nel suo percorso intrapreso con l’impegno di riuscire ad ottenere risultati più che positivi perchè diversamente – dice – tornerò ad altri lavori che hanno sempre impegnato la mia vita. Come da sempre, Malazè ha guardato al futuro presentato da personaggi di spicco di diversi settori di lavoro e professionali della società in cui viviamo, ebbene un tocco di cambiamento – ad avviso di Mattera – andava dato già dall’anteprima Malazè con la presenza di personaggi guardanti al passato, visione da lui sempre avuta, ma con la sola partecipazione al momento conferenziale di personaggi storici delle varie arti che hanno dato sviluppo ai campi flegrei, custodi della terra, del mare, della ristorazione e delle tradizioni locali ed altro. Nicola Parascandola uomo di mare, Antimo Vallozzi costruttore di barche, Maria Cristina Di Palma chef ristoratrice, Nicola Apa produttore di Mela Annurca, Gennaro Moccia produttore vinicolo, Vincenzo Di Meo storico delle cantine La Sibilla della quale è primo artefice dell’opera che continuano a portare avanti il figlio insieme alla nuora e Giacomo Illiano coltivatore di mitili. Moderati dal giornalista Ettore De Lorenzo hanno partecipato loro esperienze di vita sino a giungere allo maestro Chef Pietro Parisi, pluridecorato in tante circostanze per le sue alte capacità di stellato, ma quel che lui più ama di “Cuoco contadino”, come lo scorso anno nel quale a ricevere il riconoscimento era in compagnia del gran maestro Gualtiero Marchesi, di Carlo Cracco e Gino Angelini, al “14° Festival della Cucina Italiana” organizzato da “La Madia Travelfood” affermatissima rivista nel nostro Paese ed all’estero, unica rivista italiana di settore distribuita alla ristorazione della Gran Bretagna, della quale è direttore responsabile e Caporedattore, rispettivamente, Elsa Mazzolini e Maria Chiara Zucchi . Il grande cuoco Parisi, ha voluto ricordare la sua missione nella cucina che nata per l’affetto alla nonna e per volere tramandare le sue ricette, coadiuvato dall’opera della moglie e della figlia, ha sviluppato la propria attività che da tre elementi è passata a 33 persone che propongono ai clienti questa tradizionale cucina anche se con innovazioni, che certamente non stravolgono i fantastici piatti, ma con l’aiuto di esperienze, cultura dei prodotti utilizzati e tecnologie innovative, li rendono ancor più espressivi di quella che decisamente dovrebbe essere l’espressione vera di uno chef che ama trasmettere sensazioni, gusti, sapori e cultura storica di una gastronomia come quella della Campania, che possiede una vera identità, potenzialità di apprezzamenti a molti già noti, ma che potrebbero certamente conquistarne tanti altri attirando anche un maggior flusso turistico. Ricordiamo che l’agricoltura ed il turismo, nostre principali risorse naturali, fusi attraverso l’enogastronomia sono e saranno sempre il nostro potere di conquista di meriti che portano quelle affermazioni che molti giovani poi, magari per mancanza di politiche per l’occupazione, portano all’estero con gran successo, mentre potrebbero rappresentare sviluppo di lavoro in terra propria. Malazè, mira proprio a questo, a voler proporre o riproporre un territorio splendido e ricco di tante potenzialità che potrebbero essere il successo dello stesso e di tanti suoi cittadini. Inoltre vogliamo ricordare quell’opera umanitaria di recupero di giovani, da quelli a rischio a quelli con grandi gravi difficoltà nel poter trovare ed affrontare un lavoro, che Pietro Parisi, con la sua modestia e veri valori interni non cita mai, non facendo trasparire la sua opera che va oltre l’essere un maestro degli chef, oltre che professionalmente anche per i suoi valori umani nell’istradare, sostenere, valorizzare e portare al successo, oltre che a vivere decorosamente e dignitosamente, tanti giovani come ha già fatto e continua a fare.
Alla conferenza stampa è seguita un’ampia proposizione di assaggi di quello che sarà la gastronomia ed il beverage di Malazè 2015, con la migliore espressione del bello e del buono di Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida, l’isola di Procida e Napoli con Mito & Storie, Archologia, Natura e Gusto.
Sul molo, circondati dal mare, sia sul lato destro che sinistro sono stati posizionati gli stand dei partecipanti alla X edizione della “creatura” di Mattera e si sono potuti gustare tanti piatti anche con il vivo pesce di cui Puteoli è ricca. Cosa di non poco conto è stata, però, l’attrazione che la distribuzione di queste specialità, offerte prima dei tempi di chiusura della conferenza stampa, hanno spinto i tanti ospiti, compreso giornalisti che avrebbero dovuto seguire fino al termine i lavori di conferenza mentre invece si sono portati all’esterno, impiegando il loro tempo, che avrebbero dovuto dedicare essenzialmente all’informazione, nel gustare e bivaccare tra cibo e vini. Particolare attrazione hanno riscosse le montanare (pizze fritte con su mozzarella, salsa di pomodoro ed olio) che i maestri pizzaioli Salvatore Santucci e Giovanni Improta, titolari insieme all’avvocato Nicola Taglialatela della nuova pizzeria di Pozzuoli “Ammaccàmm”, hanno prodotto di continuo per i tanti desiderosi ospiti che alla prima degustazione facevano con molto gradimento seguirne altre anche perchè chi conosce l’arte di questi pizzaioli sa che veramente meritano grandi plausi.
Giuseppe De Girolamo