Flora Beneduce (Fi): “In Campania opportunità negate. Lavoriamo per costruire una società a misura di bambini”
“Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini . Credo che questa massima possa essere assunta come parte di un patrimonio collettivo, che valica non solo l’autore, ma anche la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, che oggi celebriamo come punto d’arrivo di un percorso di civiltà. Come tutte le cose che hanno valore, le parole del teologo Dietrich Bonhoeffer non sono risolutive, ma aprono ad un interrogativo”. È questa la riflessione che Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania, consegnerà all’evento “Come una favola”, in programma venerdì 20 novembre a partire dalle ore 18 a Meta, presso l’Istituto comprensivo Buonocore – Fienga. La kermesse, organizzata dall’associazione culturale Sfumature in equilibrio in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza, è patrocinata dal Consiglio regionale della Campania e dal Comune di Meta. “Cosa fa la Campania per i suoi bambini? Nella nostra regione, secondo l’ultima pubblicazione annuale di Save the Children, ci sono 155mila adolescenti in povertà assoluta. Il 63, 3% di bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni non ha letto un libro durante l’anno, il 77,2% non ha visitato una mostra, l’82,5% non è mai andato a teatro e l’84% non ha mai visitato un sito archeologico – continua Flora Beneduce, componente dell’Ufficio di Presidenza – . La lettura di certi dati non può non turbare. Appare evidente che c’è una sproporzione tra le opportunità e l’accesso alle stesse. L’impossibilità della fruizione della cultura, degli spazi, dei luoghi è una forma di negazione di diritti. E allora, come consigliere regionale della Campania, non mi sottraggo alla responsabilità di contribuire a costruire una società che abbia quel senso morale cui faceva riferimento Bonhoeffer. Lo ho fatto prima di assumere un incarico istituzionale quando ho ottenuto che il World Forum per l’Infanzia del 2012 si tenesse a Napoli e lo ho fatto ora con una proposta di legge sugli agrinido. Continuerò a farlo, perché è un dovere etico, perché è una vocazione personale, perché ne va del futuro della nostra società”.