Riflettori puntati sulle “coltivazioni fuori suolo”: dalla nutrizione alla protezione da agenti biotici, dalla sostenibilità tecnico-economica ai problemi ambientali connessi. Graded, società napoletana del settore energetico, ha partecipato con gli agronomi Luca Scognamiglio e Rossella Piscopo all’evento organizzato ieri dal Dipartimento di Agraria della Federico II e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Napoli. Al centro del dibattito una serie di questioni strettamente connesse con le attività di Graded in Agritech, l’iniziativa che coinvolge 28 Università, 5 centri di ricerca e 18 imprese basata sull’utilizzo delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari con l’obiettivo di favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. Sono stati trattati, in particolare, gli argomenti che fanno parte dei task 6.2.1 e 6.2.2.
Il metodo della coltivazione fuori suolo, che si è diffuso negli ultimi anni, richiede competenze specifiche e altamente professionali, tra le quali quella del Dottore Agronomo riveste un ruolo chiave come consulente dell’intero processo. Ad alimentare la discussione si sono susseguiti interventi di tecnici qualificati e le relazioni di Stefania De Pascale, professoressa presso il Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II”, e di Luca Incrocci, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa.