Dal pesce coniglio ai cetrioli di mare, il cibo del futuro arriva dagli oceani ed e’ afrodisiaco, ricco di antiossidanti e antinfiammatori naturali. E’ quanto emerge dal rapporto messo apunto per la Commissione Europea da un gruppo di biologi marini delle Accademie delle Scienze dei paesi membri, fra i quali Roberto Danovaro, dell’universita’ Politecnica delle Marche epresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Il documento, dal titolo ‘Food from the Oceans’, sara’ alla bas edella pianificazi one delle future priorita’ politiche e dell erisorse dell’Ue.”Dobbiamo trovare nuovi modi per nutrire una po polazione globalein rapida crescita, che, secondo le stime, passera’ dagli attuali7 miliardi di persone a circa 10 miliardi entro il 2050″ hadetto all’ANSA Danovaro. “La sfida e’ duplice perche’ – haagg iunto – queste nuove strategie dovranno essere corrette sia
qualitativamente sia nel modo in cui utilizzeranno le risorse de l pianeta, cioe’ senza eroderle”. Il rapporto mostra p rop r ioc ome si potrebbe ottenere piu’ cibo dal mar e, senza ‘stressarlo’:gli oceani, infatti ospitano molte risorse che non vengonosfrut tate o lo sono solo marginalmente. Fra queste vi so no moltespecie di alghe, “che – ha spiegato Danovaro – sono ricchissime i proteine, per esempio ne contengono il 50% in piu’ rispetto ailegumi”. Il documento, infatti, indica anche che si deve”ri-or ientare il consumo”: oltre ai vegetali marini, bisognera’imparare a mangiare anche gli erbivori marini. Secondo ilpr eside nte della Stazione Zoologica, “non e’ piu’ sostenibile pe rl’ambiente nutrirsi di specie allevate con mangimi a base dipesci oppure di specie pescate che si nutrono di altri pesci “.Basti pensare che “un chilo di tonno equivale a tonnellate dipesce azzurro che ha mangiato”. Tra gli erbivori marinicommesti bili, vi sono il pesce coniglio, il pesce pappagallo, leoloturie, cioe’ i cetrioli di mare. Tutte queste specie, com presele alghe, hanno un valore nutrizionale altissimo, ha spiegatoDanovaro: “sono ricche di antiossidanti e antinfiammatorinaturali e contengono anche sostanze afrodisiache”.Secondo il r apporto, bisognerebbe anche intensificare il consumodi molluschi: hanno il vantaggio di nutrirsi di fitoplancton emateria organica, senza sfruttare l’ambiente, e sono ricchi dinutrienti, come selenio, potassio, ferro, zinco e iodio.Cru ciale, ha detto l’esperto, anche ridurre gli scarti dellapesca, ossia i pesci non commercializzati che finiscono nelle
reti: invece di buttarli andrebbero usati per ottenere farine di
pesce oppure si dovrebbero sviluppare tecnologie per la pesca
selettiva.
Per produrre dal mare i cibi del futuro, inoltre, c’e’ bisogno
anche di ripensare l’acquacoltura, in modo da renderla piu’
sostenibile per l’ambiente: allevando insieme specie in grado di
‘coabitare’ perche’ si nutrono in modo diverso, come pesci,
molluschi e gli erbivori cetrioli di mare che vivono sul
fondale. Questi nuovi cibi, ha concluso Danovaro, oltre a
costituire una nuova risorsa alimentare, possono offrire anche
nuove e innovative opportunita’ imprenditoriali.