Si svolgeranno il giorno 5 novembre a Roma, i funerali del “Grande Maestro Gigi Proietti”, dove il corteo, rispettando le norme anticovid, raggiungerà gli amici, per l’ultimo saluto, fino al GLOBE THEATRE, di cui ha gestito per anni, la direzione artistica. Sarà proclamato il lutto cittadino, per l’ottavo Re di Roma, così definito da tutti, per aver amato e portato in teatro, la città eterna. Tanti sono stati i suoi capolavori, attore, uomo, padre, regista, conduttore, insegnante, cantante, doppiatore, ha amato il teatro quanto la sua vita e come per gioco o per scherzo, il suo destino è stato quello di chiudere a 80 anni e per giunta nel giorno del suo compleanno, il suo cerchio di vita. A pensarci, non è un destino beffardo, ma 80 è un numero perfetto e andarsene, proprio allo scadere di questi suoi anni forse, è stato il suo ultimo grande messaggio, che ci ha voluto lasciare (almeno così mi piace pensare), quello di continuare a ricordarlo infinitamente, per tutte le cose che ci ha insegnato. Ricordiamoci anche che, nella smorfia napoletana, il numero 80 simboleggia “ ‘A vocca”, come le poesie, che ci ha narrato su tutti i palcoscenici d’Italia e, la sua voce, continuerà ad esistere in ognuno di noi dove, attraverso una battuta, un sonetto o una canzone, il suo ricordo sarà sempre vivo. Nei suoi 60 anni di carriera, il teatro è stato la sua vita, si è affermato come attore drammaturgo, famoso per i suoi monologhi, comico, cantante nei Varietà, artista nei Teatro-Cabaret, scopritore di talenti fino, ad arrivare sugli schermi TV, come attore nelle serie televisive di prima serata, cito il “Maresciallo Rocca” e “Una Pallottola nel cuore” dove, con la sua esperienza, è riuscito a entrare in tutte le case italiane, conquistando il pubblico, con una contagiosa ironia e risate. I più piccini invece, che lo ricorderanno vagamente in queste serie TV, ahimè, scopriranno il suo innato talento, attraverso i canali web, che hanno sostituito i libri di storia e potranno ripercorrere così, la sua carriera artistica. Luigi Proietti, in arte Gigi, è stato, come per tanti artisti italiani degli anni 80, icona del teatro e del cinema dove, l’improvvisazione che esisteva in scena, era frutto di anni di studi dal teatro classico al moderno e l’attore iniziava la sua carriera artistica, affermandosi con radici forti e salde. Poliedrico e versatile personaggio dello spettacolo, a me piace ricordalo in 2 grandi momenti (sono tanti i suoi successi), una, è la rappresentazione in chiave comica ne “La signora delle Camelie”, dove in scena è il Conte Armando Duval, al quale, gli vengono suggerite le battute dal servo Spartaco, ed essendo un poco sordo, le capisce e le interpreta, in modo sbagliato, suscitando risate coinvolgenti e diventando geniale nella sua comicità attuale. La seconda invece, è come narratore in Ulisse – Il piacere della scoperta e Meraviglie, chi meglio di lui, poteva affiancare la famiglia “Angela” nel raccontare la storia del mondo, uomo completo e di cultura, che con la sua voce ammaliante, è riuscito a far immaginare storie e fatti delle varie epoche. Questo è stato il suo modo per arrivare a noi, è riuscito a toccare tutte le corde dell’arte, affinché tutti potessero avvicinarsi al teatro, con uno svecchiamento dei tempi, adeguandosi ai cambiamenti, senza dimenticare la storia. Uomo discreto e silenzioso fuori dalle scene ma, comico, divertente e grande comunicatore sul palco, con forte e decisa espressività di amore, per le cose che faceva. Rattrista sapere che i “Grandi dello spettacolo” Italiano, quelli appartenenti alla categoria dei talenti nati nel novecento, ci stanno lasciando, è il gioco della vita ma, speriamo che il loro bagaglio di esperienza, la loro valigia, rimanga sempre aperta dove possiamo attingere la storia, le idee, il vecchio cabaret e gli “Sketch”, perché la comicità, il ballo e la musica, ci ridonano la voglia di sorridere, restituendoci la spensieratezza della gioventù. Grandi applausi dai balconi della città di Roma, hanno dato il primo grande saluto a “Gigi”, suggestivo momento da parte dei suoi concittadini in segno di stima e di affetto ma, il cordoglio, arriva anche dal mondo, attraverso i social, dove colleghi, politici, fans e tutti, hanno solo parole speciali per il “Grande Artista”. Doppiatore di successo, per i più piccoli, lui sarà sempre la voce del “Genio” della lampada di Alladin, film della Walt Disney. Per i nostalgici, sarà ricordato per la voce che ha prestato a Sylvester Stallone nel suo grande urlo “Adrianaaaaa” nel primo film “Rocky”. E’ stato apprezzatissimo doppiatore anche per tanti grandi attori del cinema di forte calibro come: Marlon Brando (Riflessi in un occhio d’oro), Kirk Douglas (Uomini e cobra), Charlton Heston (Hamlet, 23 pugnali per Cesare), e Robert De Niro (Mean Streets, Gli ultimi fuochi, Casinò). Insomma, è sempre stato presente in ogni momento della nostra vita, un compagno di studi e di divertimento, ha interpretato nei suoi monologhi, William Shakespeare, fino a rappresentare perfettamente la sua Roma, negli Sketch in romanesco, dialetto che ha difeso con orgoglio per appartenenza e per rappresentare la Roma perbene. Appassionata e romantica è la sua voce nella canzone “Roma Nun Fa `La Stupida Stasera”. Allo stesso modo, quale uomo d’intelletto, ha amato tutti i dialetti italiani e in particolare quello napoletano, dove riusciva a interpretare le canzoni antiche, con il cuore in mano. Il suo amore per la città di Napoli è sempre stato esplicito, come l’ammirazione verso i grandi artisti napoletani del ‘900, fino a quelli più giovani e moderni, che hanno classe e talento. Ha scoperto e formato attori con grandi doti e nel suo programma televisivo “Cavalli di Battaglia” mandato in onda dalla Rai in queste sere, come omaggio all’artista scomparso, si evince la sua volontà di esaltare e complimentarsi con gli emergenti artisti italiani, nuovi protagonisti della canzone e del teatro, che figureranno come i futuri pilastri dello spettacolo. La scomparsa prematura di Gigi proietti e solo così può definirsi, anche se aveva solo 80 anni, è stata per tutti un grande dolore, perché aveva con la sua saggezza, ancora tanto da insegnare. Uomini di spirito come lui, non dovrebbero avere età ma, essere eterni, perché è a loro che dovremmo rivolgere lo sguardo nei momenti di difficoltà certi che, con un sorriso oppure una complice risata contagiosa, riuscirebbero a indicarci la giusta via. I tifosi della Roma lo hanno salutato con lo striscione “Ciao Gigi, Rugantino nostro!”, l’Italia e il mondo intero lo ricorderà come uno dei più grandi Maestri del Teatro Italiano, Gigi è stato l’uomo di tutti e il suo palcoscenico, non dovrà mai calare il sipario. La sua biografia è talmente ampia, come lo è stato il suo curriculum e non basterebbero altri 80 anni, per ricordarlo, menzionarlo e rivedere tutte le sue grandi manifestazione di “Arte”. Ciao Gigi Proietti, le tue rughe ci hanno fatto comprendere il bello di invecchiare con maturità e che la saggezza è il mezzo, per ritrovare la pace. Il tuo sorriso sincero, sempre impresso sulle tue labbra, ci insegna, che bisogna sorridere alla vita e non essere crucciosi o arrabbiati, non serve a nulla. L’Italia tutta, ti accompagnerà nel tuo ultimo saluto e il tuo sipario, calerà solo per un istante su di noi, quando ti diremo “Ciao amato artista Italiano” e grazie per averci rappresentato sempre bene, nella tua nobile vita.
A cura di Sabrina Abbrunzo