Si è concluso a Napoli il Big Hack, l’hackaton maker più grande d’Italia. Una due giorni di maratona a tema “Internet of Things”, per trovare soluzioni intelligenti alle sfide tecnologiche lanciate dalla PA e dalle grandi aziende nazionali. L’iniziativa è promossa dalla Regione Campania, con la collaborazione della Regione Lazio, Eni e IBM per la formulazione delle challenge, ed è stata ospitata all’interno della trentesima edizione di Futuro Remoto. Il Big Hack è organizzato da Innova Camera – Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma – e Fondazione Idis – Città della Scienza, con la collaborazione di Codemotion, nell’ambito delle iniziative della Maker Faire Rome.
Trentasei ore ininterrotte di lavoro, 300 iscritti, 150 partecipanti di un’età compresa tra i 7 anni del più giovane e i 70 del più “anziano”, 12 team di sviluppatori, alcuni dei quali nati nell’ambito dell’hackaton, per altrettante proposte progettuali in risposta alle sfide lanciate. Sono alcuni dei numeri del Big Hack che ha visto, nella cornice di piazza del Plebiscito, una calorosa partecipazione di ragazzi, turisti e famiglie, anche nel corso della cerimonia di premiazione dei migliori progetti. Nel corso della maratona, i team sono stati seguiti da mentor qualificati e valutati da una giuria composta composta dall’assessore all’Innovazione della Regione Campania, Valeria Fascione, dai rappresentanti di Regione Lazio, Ibm, Eni e da esperti in tecnologia.
La Regione Campania ha promosso una stimolante challenge sui temi strategici dell’ambiente e del turismo. Tra i progetti, due si sono distinti per creatività, capacità di risposta al problema, economicità nella realizzazione e sviluppo tecnologico:
– Obelix 2.0, un sistema di monitoraggio e cattura selettiva dei cinghiali contro i danni all’agricoltura in Cilento, realizzato da un team di sviluppatori campani, generatosi all’interno del Big Hack;
– Skimbux, un sistema di gamification nei contesti monumentali di Napoli, realizzato da un team di studenti dell’Itis Galileo Ferraris di Scampia (Napoli).
Tra gli altri vincitori:
– Per la challenge ENI: il team romano HPI e il team campano HrinCloud;
– Per la challenge IBM: Selezionati tre finalisti per partecipare a IBM Business Connect.,tra di loro il porgetto iLeaf, presentato dal Fablab dell’Università “Federico II” di Napoli;
– Per la challenge della Regione Lazio: progetto Localcare.
“Abbiamo fortemente voluto a Napoli questa iniziativa di contaminazione e creatività, tra le più importanti d’Italia, che si inserisce nelle politiche promosse dalla Giunta De Luca per valorizzare e supportare i giovani talenti campani. Creare opportunità di crescita e confronto è il primo passo di tale percorso. Innovare è prima di tutto volontà di immaginare e costruire il futuro. Il prossimo anno il Big Hack tornerà a Napoli ancora più grande e competitivo e sarà un evento di caratura europea: puntiamo ad attrarre i migliori talenti dell’innovazione”. Così dichiara l’assessore alle Startup, Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania, Valeria Fascione.
Scheda di approfondimento sulle soluzioni tecnologiche:
Prototipo: Obelix 2.0
Team: Gli Aggregati
Una squadra di giovani sviluppatori campani, che si sono conosciuti e aggregati in un team in occasione dell’hackathon, ha proposto Obelix 2.0. Il prototipo consiste in un progetto automatizzato, ecologico e di facile gestione da remoto, finalizzato a consentire la cattura e il controllo non cruento della popolazione dei cinghiali, elemento potenzialmente dannoso per l’equilibrio di molte zone boschive della Campania. Il progetto consente, con una spesa di poche migliaia di euro, di gestire autonomamente il controllo degli animali selvatici utilizzando gabbie intelligenti e non letali. Con questa applicazione, il team ha conquistato il primo posto per la challenge Ambiente, promossa dalla Regione Campania, aggiudicandosi un premio del valore di 3000€.
Prototipo: Skimbux
Team: ITIS “Galileo Ferraris” (Napoli)
Il team composto dagli studenti dell’ITIS “Galileo Ferraris” di Scampia ha vinto il primo posto nella sfida sul tema del turismo, proponendo un’applicazione per incentivare la diffusione della cultura e della conoscenza del patrimonio artistico e culturale del territorio, grazie alle attività connesse alla gamification. Attraverso gli scatti fotografici analizzati dal machine learning, gli utenti possono pubblicizzare monumenti e attrazioni turistiche e contemporaneamente sbloccare punti e sconti presso esercizi commerciali e negozi locali. Il prototipo funzionante è stato completato da un talento di soli 15 anni, il più giovane programmatore Android presente all’hackathon. Con questo progetto il team, composto quasi interamente da minorenni, si è aggiudicato il primo posto della challenge Turismo, promossa dalla Regione Campania, conquistando un premio del valore di 3000€.
Prototipo “Enjoy Evolution”
Team: “HrinCloud”
Per la challenge Eni, volta all’implementazione di nuove idee per il servizio di carsharing Eni Enjoy, si è piazzato al secondo posto il team “HRinCloud”, con un progetto che prevede l’ottimizzazione dell’utilizzo delle autovetture e la condivisione dei posti di parcheggio tra gli utenti del primo servizio di carsharing in Italia. È il secondo riconoscimento per il team, già selezionato nell’ambito del bando Campania Newsteel.
Con questo progetto i ragazzi si sono aggiudicati il secondo posto per la challenge Mobilità promossa da Eni e quindi il premio di un viaggio di 5 giorni in Cina, per la Maker Faire di Shenzhen in Cina, che si terrà dal 21 al 23 ottobre. Saranno affiancati dai 4 componenti del team romano HPI, piazzatisi invece al primo posto per la challenge promossa da Eni.
Prototipo: iLeaf
Team: Unina Fablab
Per la challenge “Agricoltura”, promossa da IBM, è stato selezionato tra i tre finalisti anche il progetto iLeaf. Si tratta di un vaso smart di cui un gruppo di giovani studenti e ricercatori, provenienti dal nascente Fablab dell’Università “Federico II” di Napoli, ha ideato e realizzato un prototipo funzionante . Il team di giovani ha dato vita ad una creazione intelligente, in grado di avvisare se la pianta è in sofferenza, ma anche, grazie all’utilizzo di specifici sensori, di provvedere alla cura della pianta stessa. Inoltre , grazie alle tecnologie cloud IBM Bluemix, i vasi possono comunicare tra loro generando una rete wireless di nodi intelligenti distribuiti. Grazie a questo progetto, selezionato tra i finalisti per la challenge Agricoltura 4.0, promossa da IBM, i giovani ricercatori e artigiani digitali voleranno a Milano per concorrere, il prossimo 18 ottobre, all’IBM Business Connect 2016, iniziativa che mette in palio un premio pari a 2500€.