A settimane si parla di “salvare il Natale” a botte di super green pass, restrizioni per i no vax e obblighi vaccinali. Ma la variante sudafricana, subito ribattezzata con un più neutro Omicron, il governo Draghi non l’avebva considerata. A commentare l’impatto che potrebbe avere la nuova mutazione, che si teme possa essere più contagiosa e “invisibile” al vaccino, sulle festività imminenti è l’immunologo del Cts Sergio Abrignani, ordinario all’Università di Milano.

“Sulla nuova variante sudafricana è presto per trarre conclusioni. I casi sono pochi e i dati frammentari – dice Abrignani in una intervista al Giornale – Dobbiamo prima sapere quanto è più diffusiva rispetto alla variante Delta e quanto sfugga alla risposta immunitaria indotta dal vaccino. Nel peggiore degli scenari”, dovremo “fare un richiamo con la dose di vaccino modificata. Del resto, servono pochi giorni per cambiare la sequenza genetica nel vaccino a mRna e creare una spike con la nuova variante”.