“Renzi non ha mai avuto il coraggio di dire la verità, e in questo senso è stato vigliacco, cioè che De Luca non è eleggibile e quindi non può permettersi di portare una regione delicata come la Campania nel caos. Renzi il rottamatore e il rinnovatore si è quindi dovuto fermare davanti alle ambizioni di De Luca a costo di far piombare la Campania in un vuoto senza fine di fronte al quale nessuno saprebbe come reagire”. Così la deputata di Forza Italia Mara Carfagna ai microfoni di “Carte&Cartuscelle”, programma di approfondimento politico con Ciro Montella, Gerardo Ausiello e Rosario Verde su Radio Club 91. Ospite anche il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Angelo Agrippa. Per Carfagna è “una vergogna e uno scandalo che, anziché parlare dei temi che riguardano i cittadini campani, stiamo a interrogare giuristi e costituzionalisti per capire se De Luca sia eleggibile o meno. De Luca, se eletto, non potrà entrare nell’esercizio delle funzioni e non potrà nominare né un vice né la giunta. E’ quindi candidato contro la legge”. La portavoce di Forza Italia alla Camera è durissima con il premier che “dice di procedere a favore della legalità eppure avalla una candidatura che viola la legge e questo si scarica sulla pelle dei cittadini campani che pagano le ambizioni personali di un signore, De Luca, che si è candidato per una rivincita personale e per un regolamento di conti interno al suo partito. Per De Luca Renzi dice che chi vince governa? E’ gravissima questa affermazione, significa mettere Renzi al di sopra della legge e dei giudici e far passare un messaggio inquietante cioè che con un po’ di furbizia e con l’appoggio del potente di turno si può procedere anche in violazione delle leggi dello Stato”. Carfagna elogia invece Caldoro che “ha fatto un miracolo: cinque anni fa la Campania era devastata dall’emergenza rifiuti, con quasi un miliardo di euro di deficit della sanità, una regione tra le più indebitate d’Italia e senza alcuna credibilità. Oggi esiste una regione dignitosa, orgogliosa, che cammina sulle proprie gambe, dove Caldoro ha avviato 1118 assunzioni, riaperto 7 ospedali e risanato i conti senza aumentare le tasse. Non vogliamo ripiombare nell’incubo di Bassolino, De Luca e dei loro amici. Il rischio astensionismo? Dobbiamo far capire ai cittadini che è in gioco il futuro della regione e la possibilità di vivere dove tutti possano avere gli stessi diritti, non solo quelli che hanno la tessera del Pd o peggio ancora la tessera deluchiana. E’ sbagliato dire: il mio voto non serve a nulla. Ogni voto è utile e può essere determinante”.