La Fase 2 del Cardarelli inaugurata con un’altra, l’ennesima aggressione al personale ospedaliere. La ventisettesima da gennaio. Il pronto soccorso del nosocomio partenopeo è stato completamente riorganizzato e i pazienti, prima di accedere al reparto devono essere sottoposti ai test sierologici Covid-19. Dopo l’esito, se negativi ai test rapidi, le persone possono entrare in triage/rivalutazione. Tutti gli accompagnatori, invece, devono restare all’esterno (ed in ogni caso distanziati físicamente gli uni dagli altri). In questo contesto nella notte tra giovedì e venerdì un parente di una degente ha iniziato a filmare con lo smartphone il personale del pronto soccorso: “Voleva documentare ritardi inesistenti nell’assistenza a sua madre. Per legge è severamente vietalo filmare ali ‘interno dei locali del pronto soccorso fi/mare i sanitari nell’esercizio delle proprie funzioni”, spiegano dall’associazione di categoria Nessuno tocchi Ippocrate. A quel punto, un’infermiera ha fatto presente all’uomo il divieto, invitandolo a smettere di riprendere. “In quel momento à ignoranza e la violenza hanno preso il sopravvento. La professionista è stata aggredita prima verbalmente e poi fisicamente. L’aggressore poi resosi conto del terribile gesto ha provato a scusarsi con l’infermiera. Scuse non accettate”. “Il personale sanitario va tutelato e difeso, soprattutto durante un’emergenza sanitaria. Chiediamo presidi di forze dell’ordine nei pronto soccorso”.